Orto Botanico di Bergamo - Lorenzo Rota
L' Orto Botanico č un'istituzione municipale inaugurata nel 1972 dovuta all'opera meritoria dei due principali promotori, l'ingegnere capo del Servizio Giardini Luciano Malanchini e Guido Isnenghi, agrotecnico attento conoscitore della flora locale e dotato di una spiccata sensibilitą estetica; entrambi contribuirono alla promozione dell'Associazione Internazionale Giardini Botanici Alpini (A.I.G.B.A.) che ebbe sede per diversi anni presso l' Orto Botanico di Bergamo.
L'impostazione originaria seguiva idee innovative poichč mirava a ricostruire ambienti naturali autoctoni locali, intento sottolineato dalla denominazione originaria, Giardino Botanico Bergomense e dalla intitolazione a Lorenzo Rota (1855-1918), il primo descrittore della flora della provincia di Bergamo.
Una particolare attenzione era dedicata alle specie alpine sia calcofile che acidofile, tanto che l'Orto per diversi anni č stato considerato quasi esclusivamente come un giardino botanico alpino.
Dopo un periodo di crisi gestionale coincisa con l'assenza di personale avente competenze botaniche e con la chiusura al pubblico tra il 1983 ed il 1987, č iniziata nel 1989 la collaborazione scientifica con il Museo Civico di Scienze Naturali che, attraverso l'assunzione del conservatore botanico del ruolo di responsabile scientifico e tecnico, ha permesso il recupero di rigore espositivo e coerenza scientifica.
La rivitalizzazione č avvenuta grazie al riadeguamento dell'esposizione, all'organizzazione di manifestazioni temporanee, al coordinamento di attivitą di promozione delle visite guidate, all'avvio di studi scientifici e di programmi di reintroduzione di specie vegetali minacciate, al coinvolgimento dei mass media.
Nel 1998 č un' Unitą Operativa del settore Istituti ed Attivitą Culturali del Comune di Bergamo, mentre dal 1999 č in carica un Direttore di Istituto Culturale. Dallo stesso anno č attiva una serra di servizio all'Orto di 96 m2.
Nell'anno 2002, grazie a numerosi eventi dedicati anche al trentennale dalla fondazione dell'Orto, i visitatori sono stati circa 15.000; presenza confermata l'anno successivo.
L'impostazione originaria seguiva idee innovative poichč mirava a ricostruire ambienti naturali autoctoni locali, intento sottolineato dalla denominazione originaria, Giardino Botanico Bergomense e dalla intitolazione a Lorenzo Rota (1855-1918), il primo descrittore della flora della provincia di Bergamo.
Una particolare attenzione era dedicata alle specie alpine sia calcofile che acidofile, tanto che l'Orto per diversi anni č stato considerato quasi esclusivamente come un giardino botanico alpino.
Dopo un periodo di crisi gestionale coincisa con l'assenza di personale avente competenze botaniche e con la chiusura al pubblico tra il 1983 ed il 1987, č iniziata nel 1989 la collaborazione scientifica con il Museo Civico di Scienze Naturali che, attraverso l'assunzione del conservatore botanico del ruolo di responsabile scientifico e tecnico, ha permesso il recupero di rigore espositivo e coerenza scientifica.
La rivitalizzazione č avvenuta grazie al riadeguamento dell'esposizione, all'organizzazione di manifestazioni temporanee, al coordinamento di attivitą di promozione delle visite guidate, all'avvio di studi scientifici e di programmi di reintroduzione di specie vegetali minacciate, al coinvolgimento dei mass media.
Nel 1998 č un' Unitą Operativa del settore Istituti ed Attivitą Culturali del Comune di Bergamo, mentre dal 1999 č in carica un Direttore di Istituto Culturale. Dallo stesso anno č attiva una serra di servizio all'Orto di 96 m2.
Nell'anno 2002, grazie a numerosi eventi dedicati anche al trentennale dalla fondazione dell'Orto, i visitatori sono stati circa 15.000; presenza confermata l'anno successivo.