The virtual museum of stories through images

Home > Projects > MCERN > Musei Minerari di Massa Marittima: Presentation

Musei Minerari di Massa Marittima

Alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso, quando l’attività mineraria che ha segnato per secoli il territorio delle Colline Metallifere cominciava il lento declino che in poco più di un decennio ha portato alla chiusura definitiva degli impianti, gruppi di ex minatori e di privati cittadini hanno cominciato a raccogliere oggetti, strumenti di lavoro, macchinari dismessi dagli impianti minerari più vecchi che andavano via via chiudendo.

Questi materiali sono stati accolti in alcuni magazzini messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale, che ha appoggiato e sostenuto la proposta di non disperdere quel patrimonio di conoscenze e tecnologia e di creare un museo che documentasse quella che per secoli è stata l’attività più importante delle Colline Metallifere.

Sono nati così, all’inizio degli anni ’80, i due musei minerari di Massa Marittima, in un momento in cui le miniere erano ancora in parte attive, sebbene in crisi, e di conversione economica del territorio o di parchi minerari non si parlava affatto. Per molti anni i due musei sono rimasti gli unici esempi di valorizzazione del patrimonio minerario nelle Colline Metallifere.

Museo della Miniera
Il Museo della Miniera si raggiunge a piedi dalla Piazza della Cattedrale in pochi minuti. E’ stato allestito all’interno di una serie di gallerie che si snodano per oltre 700 metri nel travertino della collina che sovrasta il centro storico di Massa Marittima. Queste gallerie, in parte naturali e in parte scavate nel Medioevo per cavarne la sabbia da costruzione, furono ampliate durante la Seconda Guerra Mondiale e utilizzate dalla popolazione locale come rifugi antiaerei.

Il Museo è stato allestito da ex minatori, che nelle varie gallerie hanno ricreato il loro ambiente di lavoro: il deposito per il legname necessario per armare le gallerie, il deposito dell’esplosivo, la riservetta del sorvegliante, la mensa, le discenderie, i fornelli di getto.

In alcuni tratti delle gallerie sono riprodotti i vari sistemi di armamento usati nelle miniere del comprensorio: la classica armatura in legno, quella con rete metallica ancorata con bulloni d’acciaio, fino al rivestimento in muratura con tavole di legno fra conci di calcestruzzo, utilizzato in terreni particolarmente friabili.

In altri settori del Museo sono stati riprodotti i vari metodi di coltivazione dei filoni: per ripiena, cioè abbattendo il minerale ma provvedendo contemporaneamente a riempire la trancia appena svuotata; per franamento del tetto, cioè disarmando e quindi facendo crollare parte della galleria una volta esaurita la fase di estrazione. Inoltre, altri settori ancora riproducono i vari sistemi di escavazione e di lavorazione del minerale.

Nei vari punti delle gallerie sono esposti numerosi strumenti e macchinari di miniera, donati al Museo dagli stessi minatori ormai in pensione e dalle compagnie minerari: i vagoni per il trasporto degli operai, i vagoni per il trasporto del materiale, alcuni grossi escavatori, i martelli perforatori.

Museo di Arte e Storia delle Miniere
La visita al Museo della Miniera si completa con quello al Museo di Arte e Storia delle Miniere, che occupa interamente il quattrocentesco Palazzetto delle Armi, accanto alla Torre del Candeliere. Il Palazzo fu costruito nel 1443 da “Jacopo maestro lombardo”, come indicano i documenti, ed è un esempio unico a Massa Marittima id architettura civile del ‘400. Era utilizzato come magazzino delle armi del Comune. Ai primi del ‘900 divenne sede della Biblioteca e del Museo civico, finché negli anni ’80, dopo il restauro, è stato destinato ad accogliere il nuovo Museo minerario.

L’esposizione del Museo di Arte e Storia delle Miniere, corredata da efficaci pannelli didattici curati da ricercatori dell’Università di Siena che si occupano da anni del patrimonio minerario delle Colline Metallifere, consiste in tre ampie sale, dove sono conservati strumenti tecnici per la rilevazione ma anche oggetti usati dai minatori nella loro vita quotidiana.

Nelle prime due sale è raccolta una ricca testimonianza di apparecchiature e strumenti da miniera di grande interesse archeologico-minerario. Particolarmente interessante è un eclimetro della metà del ‘500, uno squadro ed una lampada ad olio ottocenteschi. Interessante la vetrina che documenta i vari sistemi di illuminazione usati in periodi diversi, ad esempio la lampada ad acetilene. Vi sono esposte alcune bellissime mappe di miniera anche molto antiche. Si segnala tra queste una particolarmente interessante della miniera di Fenice Capanne del 1840. In alcune vetrine sono esposti strumenti da lavoro attinenti l’attività mineraria dal Medioevo in poi. Alcuni di questi sono stati rinvenuti in epoca imprecisata all’interno di antichi pozzi di estrazione.

In una delle sale è ricostruito in legno un castelletto per un pozzo di estrazione, molto simile al pozzo Carlo della miniera di Niccioleta, nei pressi di Massa Marittima, costruito interamente in legno.

L’ultima sala è dedicata agli oltre 300 campioni di minerali provenienti da importanti miniere di pirite e solfuri di rame, piombo e zinco della zona, come Niccioleta, Boccheggiano, Campiano, Gavorrano, Campiglia Marittima, dalle miniere di ferro elbane, da quelle mercurifere del Monte Amiata e antimonifere della Toscana Meridionale.

Parco Minerario di Massa Marittima
Strettamente connesso ai due musei è il Parco Minerario di Massa Marittima, istituito di recente in seguito alla nascita, per decreto ministeriale, del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere, che ha tra le sue finalità la salvaguardia e la valorizzazione del ricco patrimonio di conoscenze, strutture, tecnologia e paesaggio lasciato da un’attività mineraria ininterrotta dalla Preistoria a poco più di un decennio fa.
The images and texts contained in the site are subject to copyright. Any use of these materials outside the site is subject to authorisation by the owners.