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Musei Civici di Monza

Le Civiche Raccolte d'Arte di Monza sono attualmente collocate nei depositi della Villa Reale di Monza. Nelle raccolte sono confluite le opere della Pinacoteca Civica e del Museo dell'Arengario. In quest'ultima sede erano collocati pezzi archeologici e di arte medievale provenienti da ritrovamenti avvenuti in città e nel suo circondario. La Pinacoteca Civica venne allestita nel 1935 dal pittore Erme Ripa nei locali dell'ala nord della Villa Reale. Venne chiusa nel 1984 a causa del degrado strutturale in cui versavano i locali, e da allora le opere sono state sistemate nei depositi, recentemente riallocati nello stesso plesso monumentale e ammodernati.

La storia delle Raccolte Civiche ha inizio nel Novecento, al 1923 risale infatti il lascito Galbesi Segrè alla città, una collezione comprendente quasi 20.000 stampe d'arte, per lo più antiche, e molti dipinti cinque-seicenteschi di alto livello artistico. L'arricchimento delle Raccolte proseguirà attraverso acquisti, donazioni e lasciti che continuano ai giorni nostri.

La presenza in città dell'ISIA, operante nel complesso della Villa Reale a partire dagli anni Venti, ha rappresentato un'esperienza artistica di grande significato, mantenuta in vita dall'Istituto Statale d'Arte che ne ha ereditato sede e funzioni. Dall'ISIA sono passati alcuni dei maestri del Novecento, lasciando a testimonianza del loro operato alcuni dei lavori più significativi presenti nelle Raccolte. Notevole è stato anche l'apporto di opere provenienti dal Premio Città di Monza, attivo per tutti gli anni Cinquanta.

Il fondo delle opere ottocentesche fa delle raccolte d'arte monzesi una delle più interessanti realtà documentarie del secondo Ottocento. A motivo di tale peculiarità, le Raccolte Civiche di Monza, insieme ad altre consimili realtà lombarde, hanno aderito alla Rete Museale dell'Ottocento Lombardo, della quale è capofila il museo Villa Belgiojoso Bonaparte di Milano.

Altre piccole ed eterogenee collezioni fanno parte delle raccolte: maioliche, armi risorgimentali ed etniche, per lo più riferibili alla donazione del capitano Casati, una volta pomposamente chiamata “museo coloniale”. Una raccolta ornitologica di oltre duecento soggetti, alcuni già restaurati, che attende uno studio scientifico e un allestimento confacente. Alle raccolte vanno ascritti alcuni mobili stile Maggiolini conservati nei depositi.

Le opere sono puntualmente monitorate e costanti attenzioni conservative vengono garantite da parte di restauratori professionisti che lavorano sotto la supervisione della Soprintendenza. La catalogazione scientifica delle opere, attualmente in corso, ne consentirà la valorizzazione in nuove sedi museali già in corso di realizzazione.

Le Raccolte, oltre ai depositi di cui si è detto, possono disporre di spazi per mostre temporanee; essi sono: il Serrone, L'Arengario, la Galleria Camperio.

Il Serrone della Villa Reale è una lunga galleria di oltre 100 metri che termina nel prestigioso ambiente della Rotonda dell'Appiani, affrescata dal pittore neoclassico con scene mitologiche di molta grazia. Il medievale Arengario, nel cuore del centro storico cittadino, è sede di mostre di grafica, disegni, design.

La Galleria Camperio, presso la Biblioteca centrale, si presta per esposizioni di fotografie, grafica, testi librari. Gli orari di apertura sono dettati di volta in volta in funzione delle esposizioni che hanno luogo.
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