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La vegetazione sinantropica in provincia di Sondrio

Abbondante fioritura di tarassaco (Taraxacum officinale) in un meleto
Abbondante fioritura di tarassaco (Taraxacum officinale) in un meleto
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
Vigneti e frutteti

Se la coltivazione estensiva della vite (Vitis vinifera) in Valtellina è di origine molto antica (c'è chi ipotizza la sua presenza già in epoca romana), altre fruttifere oggi molto diffuse sono di tradizione recente come il melo (Malus communis) o addirittura recentissima come per il kiwi (Actinidia sinensis).

In ogni caso si tratta della coltivazione di specie arboree, che rimangono piantate stabilmente per diversi anni e che, rispetto alle colture erbacee, possiedono una capacità competitiva sicuramente maggiore nei confronti delle "infestanti". Anche per questo motivo gli interventi colturali sul suolo sono spesso più ridotti e mirati ad un controllo più blando della flora commensale.

Nei vigneti, ad esempio, ci si limitava spesso ad un lavoro di sarchiatura o zappature in corrispondenza del filare delle viti, mentre nel tratto centrale fra i due filari si lasciava spazio alle "erbacce" o, addirittura, venivano coltivati ortaggi vari (verze, pomodori, zucchine). L'uso sistematico dei diserbanti sembra avere avuto, nella viticoltura valtellinese, minore seguito rispetto ad altre situazioni ed altre colture.
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