La vegetazione sinantropica in provincia di Sondrio
Helianthus rigidus, specie nordamericana presente soprattutto nei boschetti di fondovalle
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
Per ciò che riguarda la provincia di Sondrio si può fare un riassunto sintetico delle presenze esotiche più significative, escludendo per ovvie ragioni tutte le specie stabilmente coltivate per uso alimentare (mais, patata, ecc.) e le innumerevoli piante ornamentali che abbelliscono viali, parchi e giardini privati.
Fra le specie spontaneizzate vanno ricordate, prima di tutto, alcune che in passato erano coltivate ed avevano una certa importanza economica almeno a livello famigliare e col tempo sono decadute o non sono più state considerate.
Si può citare ad esempio il noce (Juglans regia), specie ancora ben presente che non ha mai manifestato alcuna tendenza ad inselvatichire spontaneamente, e il gelso (Morus alba), indispensabile per la bachicoltura, attività svoltasi sporadicamente anche in provincia di Sondrio.
Fra le specie spontaneizzate vanno ricordate, prima di tutto, alcune che in passato erano coltivate ed avevano una certa importanza economica almeno a livello famigliare e col tempo sono decadute o non sono più state considerate.
Si può citare ad esempio il noce (Juglans regia), specie ancora ben presente che non ha mai manifestato alcuna tendenza ad inselvatichire spontaneamente, e il gelso (Morus alba), indispensabile per la bachicoltura, attività svoltasi sporadicamente anche in provincia di Sondrio.