The virtual museum of stories through images

Home > Stories > Le esplorazioni botaniche in provicia di Sondrio - Page 2/21

Le esplorazioni botaniche in provicia di Sondrio

Ritratto di Caspar Bauhin (1541-1612)
Ritratto di Caspar Bauhin (1541-1612)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno
Le prime vere e metodiche esplorazioni botaniche di questa regione iniziarono nel Cinquecento, grazie soprattutto ad alcuni studiosi svizzeri, scesi lungo le principali vie di transito di quei tempi (lo Spluga, il Septimerpass, l'Umbrailpass), complice anche il fatto che in quel momento storico la Valtellina e la Valchiavenna erano sotto l'amministrazione del Governo dei Grigioni.

Prima di allora le citazioni botaniche sulla Valtellina e la Valchiavenna risultano scarse e insignificanti. Destano più curiosità che altro, ad esempio, le poche righe in cui, nel Codice Atlantico, Leonardo da Vinci dimostra di essere stato in questi luoghi ("Voltolina, come è detto, valle circondata da alti e terribili monti ..."), gustandone il vino e gli altri prodotti gastronomici, ma osservando anche qualche aspetto dell'ambiente naturale.

A proposito della Valchiavenna, ad esempio, annota: "Qui si trova montagne sterili e altissime, con grandi scogli, in queste montagne li uccelli d'acqua detti marangoni: qui nasce abeti, larici e pini, daini, stambuche, camozze e terribili orsi; ...). Poco tempo prima dell'avvento degli svizzeri si registra anche la venuta in Valtellina del medico Pier Andrea Mattioli (1500-1577), che fu anche uno dei padri della botanica italiana. Mattioli alloggiò sicuramente a Bormio, come testimonia un suo scritto sulle virtù delle acque termali dei Bagni e in cui ricorda la presenza del pino cembro (Pinus cembra) sui monti dell'alta valle, di cui ammirò alcuni esemplari notevoli.
The images and texts contained in the site are subject to copyright. Any use of these materials outside the site is subject to authorisation by the owners.