Le esplorazioni botaniche in provicia di Sondrio
Frontespizio dell'opera 'I pascoli dell'alta valle di San Giacomo (Spluga)' di V. Giacomini, A. Pirola ed E. Wikus, uno dei primi studi fitosocioloici condotti in provincia di Sondrio
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno
Per ciò che riguarda gli italiani è arduo riassumere in breve le persone e l'apporto da loro fornito negli ultimi decenni, senza rischiare di non citare e quindi di fare un torto a qualcuno di essi. Tuttavia, gli autori che più e meglio di tutti hanno contribuito in termini di qualità e quantità di lavori sono meno di una decina.
Negli ultimi decenni, il più deciso contributo allo studio della flora e della vegetazione della provincia di Sondrio è venuto soprattutto dall'Università di Pavia.
Va ricordato innanzitutto Valerio Giacomini (1914-1981), che esordì nel mondo scientifico con una tesi di laurea sulle associazioni muscinali della Valfurva e della Val Camonica, per poi proseguire con numerosi altri studi sulla vegetazione e sulla nascente cartografia fitosociologica. Vanno menzionati in particolare il dettagliato lavoro sulla flora e vegetazione della valle del Braulio, scritto insieme a Sandro Pignatti (altro autorevole botanico italiano, autore dell'ultima "Flora d'Italia" e di cui si ricorda anche un lavoro sulla flora del Passo Gavia), un primo trattato sul paesaggio vegetale della provincia di Sondrio, pubblicato nel 1960 dalla Camera di Commercio di Sondrio, e la sua partecipazione ad uno studio dettagliato dei pascoli dell'alta Val San Giacomo, redatto insieme a Erika Wikus e Augusto Pirola.
Proprio Augusto Pirola e la moglie Vera Credaro (una valtellinese, finalmente) hanno idealmente raccolto l'eredità di Giacomini, proseguendo gli studi di carattere floristico e vegetazionale in Valtellina e Valchiavenna e fornendo importanti contributi al miglioramento delle conoscenze di tali tematiche. Tra i numerosi lavori pubblicati, se ne ricordano vari sulla vegetazione periglaciale nel gruppo del Bernina, sulla vegetazione del versante orobico e diverse segnalazioni floristiche inedite. L'opera di maggior spicco, però, è il volume "La vegetazione della provincia di Sondrio", edito nel 1975 dall'Amministrazione provinciale e dal Credito Valtellinese. Questo testo, arricchito di immagini e di numerose tabelle fitosociologiche, rimane a tutt'oggi il più completo e aggiornato trattato sugli aspetti vegetazionali del territorio provinciale.
Negli ultimi decenni, il più deciso contributo allo studio della flora e della vegetazione della provincia di Sondrio è venuto soprattutto dall'Università di Pavia.
Va ricordato innanzitutto Valerio Giacomini (1914-1981), che esordì nel mondo scientifico con una tesi di laurea sulle associazioni muscinali della Valfurva e della Val Camonica, per poi proseguire con numerosi altri studi sulla vegetazione e sulla nascente cartografia fitosociologica. Vanno menzionati in particolare il dettagliato lavoro sulla flora e vegetazione della valle del Braulio, scritto insieme a Sandro Pignatti (altro autorevole botanico italiano, autore dell'ultima "Flora d'Italia" e di cui si ricorda anche un lavoro sulla flora del Passo Gavia), un primo trattato sul paesaggio vegetale della provincia di Sondrio, pubblicato nel 1960 dalla Camera di Commercio di Sondrio, e la sua partecipazione ad uno studio dettagliato dei pascoli dell'alta Val San Giacomo, redatto insieme a Erika Wikus e Augusto Pirola.
Proprio Augusto Pirola e la moglie Vera Credaro (una valtellinese, finalmente) hanno idealmente raccolto l'eredità di Giacomini, proseguendo gli studi di carattere floristico e vegetazionale in Valtellina e Valchiavenna e fornendo importanti contributi al miglioramento delle conoscenze di tali tematiche. Tra i numerosi lavori pubblicati, se ne ricordano vari sulla vegetazione periglaciale nel gruppo del Bernina, sulla vegetazione del versante orobico e diverse segnalazioni floristiche inedite. L'opera di maggior spicco, però, è il volume "La vegetazione della provincia di Sondrio", edito nel 1975 dall'Amministrazione provinciale e dal Credito Valtellinese. Questo testo, arricchito di immagini e di numerose tabelle fitosociologiche, rimane a tutt'oggi il più completo e aggiornato trattato sugli aspetti vegetazionali del territorio provinciale.