La flora e la vegetazione delle praterie alpine
Curvuleto in Val di Lei. I fiori gialli sono di Leontodon helveticus, una delle specie pių comuni in questo tipo di prateria alpina
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
LE PRATERIE ACIDOFILE
Il curvuleto č la prateria acidofila di origine naturale pių largamente rappresentata nella catena alpina, che secondo l'efficace descrizione di Braun-Blanquet "come un'immensa pelle di montone, uniformemente bruno-giallastra, avvolge i declivi dolci, le rocce montonate e le spalle arrotondate delle montagne piallate dai ghiacciai quaternari".
Questo aspetto deriva dall'assoluta dominanza, nella cotica erbosa, della carice ricurva (Carex curvula), una specie esclusiva delle catene montuose dell'Europa meridionale, le cui foglie sottili, parassitate da un fungo (Chlatrospora elynae), si disseccano e arricciano in punta: la prateria assume cosė una caratteristica colorazione bruno-ocracea anche durante l'estate. Si tratta comunque di una parassitosi che non determina la morte delle piante.
Il curvuleto si insedia sulle grandi spianate e sulle dolci dorsali che caratterizzano la morfologia delle catene montuose silicee intorno ai 2500-2700 m di quota, risultato del modellamento dei ghiacciai quaternari.
Il curvuleto č la prateria acidofila di origine naturale pių largamente rappresentata nella catena alpina, che secondo l'efficace descrizione di Braun-Blanquet "come un'immensa pelle di montone, uniformemente bruno-giallastra, avvolge i declivi dolci, le rocce montonate e le spalle arrotondate delle montagne piallate dai ghiacciai quaternari".
Questo aspetto deriva dall'assoluta dominanza, nella cotica erbosa, della carice ricurva (Carex curvula), una specie esclusiva delle catene montuose dell'Europa meridionale, le cui foglie sottili, parassitate da un fungo (Chlatrospora elynae), si disseccano e arricciano in punta: la prateria assume cosė una caratteristica colorazione bruno-ocracea anche durante l'estate. Si tratta comunque di una parassitosi che non determina la morte delle piante.
Il curvuleto si insedia sulle grandi spianate e sulle dolci dorsali che caratterizzano la morfologia delle catene montuose silicee intorno ai 2500-2700 m di quota, risultato del modellamento dei ghiacciai quaternari.