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La flora e la vegetazione delle zone umide alpine

Tipico esempio di lago di escavazione glaciale: laghetto di Pedruna inferiore; sullo sfondo la Cima di Saoseo
Tipico esempio di lago di escavazione glaciale: laghetto di Pedruna inferiore; sullo sfondo la Cima di Saoseo
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
I tanti laghi e le innumerevoli conche palustri della provincia di Sondrio sono una delle più caratteristiche forme del paesaggio alpino create dai grandi ghiacciai quaternari. Il lento lavorio di escavazione sulle valli e sui fianchi montuosi, accompagnato dal deposito di materiale morenico, ha infatti favorito la formazione di conche, avvallamenti, depressioni e pianori sbarrati, che in seguito al ritiro delle lingue glaciali sono stati riempiti dalle acque.

Anche nel territorio della provincia di Sondrio la grande maggioranza dei laghi alpini naturali ha origine glaciale. In particolare, sono laghi di escavazione o di circo, situati cioè entro conche iperscavate da ghiacciai ora estinti e spesso sbarrate da sistemi di rocce levigate dai ghiacci stessi (rocce montonate). Ne sono un esempio il Lago d'Arcoglio e i Laghi di Sassersa in Valmalenco, il Lago Reguzzo in Val d'Arigna, il Lago d'Emet in Val San Giacomo e moltissimi altri.

Sono presenti anche laghi morenici, sia sbarrati da cordoni di materiale morenico antico e ormai coperto di vegetazione (ad esempio, il Lago dei Pesci a Campagneda e il Lago Azzurro di Madesimo), sia sbarrati da depositi morenici più recenti e ancora poco coperti di vegetazione (ad esempio, il Lago della Rosole presso il Ghiacciaio dei Forni).
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