La flora e la vegetazione delle zone umide alpine
Piantine in fiore del raro mirtillo di palude (Vaccinium microcarpum) tra gli sfagni
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
Gli habitat di maggior valore naturalistico, protetti con l'istituzione di una Riserva Naturale, sono quelli più idrofili, caratterizzati dalla presenza di due aggruppamenti vegetali peculiari.
Dossi di sfagni. Costituiscono il tipo di vegetazione di maggior interesse, in quanto più vicini alla tipica fisionomia delle torbiere alte. Costruiti da popolamenti di sfagni più xerofili (Sphagnum fuscum, S. magellanicum, S. papillosum), ospitano specie relitte di notevole valore, quali il mirtillo di palude (Vaccinium microcarpum), purtroppo molto regredito negli ultimi anni, Andromeda polifolia (forse la stazione lombarda più importante), Drosera rotundifolia, D. anglica, Carex pauciflora.
La presenza di piccoli arbusti di ericacee (Calluna vulgaris, Vaccinium uliginosum, V. vitis-idaea), nonché giovani piante di specie arboree, come pino silvestre e betulla, sono gli indizi del naturale processo evolutivo in atto verso comunità più complesse e meno influenzate dall'acqua.
Dossi di sfagni. Costituiscono il tipo di vegetazione di maggior interesse, in quanto più vicini alla tipica fisionomia delle torbiere alte. Costruiti da popolamenti di sfagni più xerofili (Sphagnum fuscum, S. magellanicum, S. papillosum), ospitano specie relitte di notevole valore, quali il mirtillo di palude (Vaccinium microcarpum), purtroppo molto regredito negli ultimi anni, Andromeda polifolia (forse la stazione lombarda più importante), Drosera rotundifolia, D. anglica, Carex pauciflora.
La presenza di piccoli arbusti di ericacee (Calluna vulgaris, Vaccinium uliginosum, V. vitis-idaea), nonché giovani piante di specie arboree, come pino silvestre e betulla, sono gli indizi del naturale processo evolutivo in atto verso comunità più complesse e meno influenzate dall'acqua.