La flora e la vegetazione delle zone umide alpine
La torbiera di Campagneda, una delle zone umide più interessanti della Valmalenco
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
LE ZONE UMIDE "MINORI"
Oltre alle tre torbiere già descritte, sicuramente quelle di maggior valore naturalistico, in provincia di Sondrio sono presenti alcune zone umide "minori", ma caratterizzate da rilevanti emergenze naturalistiche o floristiche.
La zona umida del Sasso di Prada si trova sotto le pendici del Monte delle Scale in Valdidentro, e, seppur poco estesa, è forse uno degli esempi migliori di zona umida in ambiente calcareo della provincia. Alimentata da un sorgente posta appena a monte, si presenta come una prateria igrofila discontinua a Carex davalliana e C. panicea, ma con presenza di specie interessanti o poco comuni quali Schoenus ferrugineus, Carex hostiana, C. dioica, Eleocharis quinqueflora, Triglochin palustre.
La torbiera al Rifugio Falck in Val Grosina, sopra la località Eita nei pressi del Rifugio Falck, è un'estesa area torbosa, posta su un pianoro di evidente origine glaciale. Vi sono rappresentati soprattutto praterie igrofile a carici ed eriofori, nelle quali sono osservabili, tra le specie più interessanti, Carex pauciflora, Eriophorum vaginatum, Eleocharis quinqueflora, Equisetum palustre e Lycopodiella inundata, ed un ampio lembo di torbiera a sfagni, nel quale è presente un consistente popolamento di Vaccinium microcarpum, il quale, visto lo stato di malridotta conservazione di Pian di Gembro e del Paluccio di Oga, rappresenta al momento la stazione più importante della Valtellina e forse anche della Lombardia.
Oltre alle tre torbiere già descritte, sicuramente quelle di maggior valore naturalistico, in provincia di Sondrio sono presenti alcune zone umide "minori", ma caratterizzate da rilevanti emergenze naturalistiche o floristiche.
La zona umida del Sasso di Prada si trova sotto le pendici del Monte delle Scale in Valdidentro, e, seppur poco estesa, è forse uno degli esempi migliori di zona umida in ambiente calcareo della provincia. Alimentata da un sorgente posta appena a monte, si presenta come una prateria igrofila discontinua a Carex davalliana e C. panicea, ma con presenza di specie interessanti o poco comuni quali Schoenus ferrugineus, Carex hostiana, C. dioica, Eleocharis quinqueflora, Triglochin palustre.
La torbiera al Rifugio Falck in Val Grosina, sopra la località Eita nei pressi del Rifugio Falck, è un'estesa area torbosa, posta su un pianoro di evidente origine glaciale. Vi sono rappresentati soprattutto praterie igrofile a carici ed eriofori, nelle quali sono osservabili, tra le specie più interessanti, Carex pauciflora, Eriophorum vaginatum, Eleocharis quinqueflora, Equisetum palustre e Lycopodiella inundata, ed un ampio lembo di torbiera a sfagni, nel quale è presente un consistente popolamento di Vaccinium microcarpum, il quale, visto lo stato di malridotta conservazione di Pian di Gembro e del Paluccio di Oga, rappresenta al momento la stazione più importante della Valtellina e forse anche della Lombardia.