La flora e la vegetazione dei boschi di aghifoglie
Pino cembro o cirmolo (Pinus cembra)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
LE CEMBRETE
Il bosco misto a larice e pino cembro, con dominanza dell'uno o dell'altro a seconda dei casi, è l'associazione forestale che sulle Alpi raggiunge le quote più elevate. Nelle zone interne dell'arco alpino, questo bosco rappresenta, probabilmente, la vegetazione climax della fascia boreale superiore, a causa delle condizioni climatiche continentali, che entrambe le specie, ma soprattutto il pino cembro, mostrano di prediligere.
Il pino cembro o cirmolo (Pinus cembra) è una conifera sempreverde, dalla chioma infoltita e di forma ovale, a punta arrotondata. Gli aghi, lunghi e flessibili, sono riuniti a 5, unico caso fra i pini spontanei in Italia. Le pigne sono tozze, con squame bruno-violacee e pinoli carnosi appetiti da scoiattoli ed uccelli. La nocciolaia, in particolare, sembra aver stretto con il pino cembro un rapporto simbiotico di reciproco beneficio: infatti, è soprattutto grazie alle scorte di pinoli immagazzinate da questo uccello che il cembro si diffonde con facilità anche in mezzo alle pietraie.
L'areale alpino del cembro, pur di origine naturale, è comunque secondario e disgiunto rispetto a quello primario, ampiamente esteso nell'area siberiana, dal quale dista oltre 3000 km. I popolamenti delle Alpi (più un altro limitato sui Monti Tatra) hanno un probabile significato relittuale, legato ad antiche migrazioni della specie, avvenute verosimilmente nel Quaternario. Ciononostante, il pino cembro ha acquisito un ruolo importante nella vegetazione forestale della catena alpina.
Il bosco misto a larice e pino cembro, con dominanza dell'uno o dell'altro a seconda dei casi, è l'associazione forestale che sulle Alpi raggiunge le quote più elevate. Nelle zone interne dell'arco alpino, questo bosco rappresenta, probabilmente, la vegetazione climax della fascia boreale superiore, a causa delle condizioni climatiche continentali, che entrambe le specie, ma soprattutto il pino cembro, mostrano di prediligere.
Il pino cembro o cirmolo (Pinus cembra) è una conifera sempreverde, dalla chioma infoltita e di forma ovale, a punta arrotondata. Gli aghi, lunghi e flessibili, sono riuniti a 5, unico caso fra i pini spontanei in Italia. Le pigne sono tozze, con squame bruno-violacee e pinoli carnosi appetiti da scoiattoli ed uccelli. La nocciolaia, in particolare, sembra aver stretto con il pino cembro un rapporto simbiotico di reciproco beneficio: infatti, è soprattutto grazie alle scorte di pinoli immagazzinate da questo uccello che il cembro si diffonde con facilità anche in mezzo alle pietraie.
L'areale alpino del cembro, pur di origine naturale, è comunque secondario e disgiunto rispetto a quello primario, ampiamente esteso nell'area siberiana, dal quale dista oltre 3000 km. I popolamenti delle Alpi (più un altro limitato sui Monti Tatra) hanno un probabile significato relittuale, legato ad antiche migrazioni della specie, avvenute verosimilmente nel Quaternario. Ciononostante, il pino cembro ha acquisito un ruolo importante nella vegetazione forestale della catena alpina.