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La flora e la vegetazione dei boschi di aghifoglie

La delicata  Linnaea borealis è una rara specie artico-alpina legata al microclima fresco e umido dei boschi di aghifoglie
La delicata Linnaea borealis è una rara specie artico-alpina legata al microclima fresco e umido dei boschi di aghifoglie
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
LE PECCETE
L'abete rosso o peccio, da cui il nome di peccete dato ai suoi boschi, è la pianta forestale dominante sulle Alpi. Sebbene preferisca le aree comprese tra 1400 e 1800 m di quota e a clima continentale, in cui la temperatura media annua oscilla fra 4 e 7°C, la sua adattabilità ne ha permesso la diffusione, spesso favorita dall'uomo, in gran parte degli altri livelli altitudinali.
È il tipico "albero di Natale", longevo e sempreverde, eretto e slanciato, con la chioma verde scuro e la forma piramidale a punta diritta e acuta. I rami secondari sono tipicamente penduli e le foglie sono singole, a sezione romboidale e completamente verdi. Le pigne sono pendule, cilindriche e affusolate, e cadono intere dopo la dispersione dei piccoli semi alati. Ha un areale di diffusione vastissimo, che si estende dai monti dell'Europa centro-meridionale alla Siberia e alla Cina centrale. Rappresenta una delle specie principali della taiga e della vegetazione orofila dei rilievi montuosi europei. Estremamente duttile da un punto di vista ecologico ed adattabile a varie condizioni, è stato molto utilizzato per i rimboschimenti. Il suo legno è molto apprezzato e viene impiegato in carpenteria, falegnameria e per la produzione di cellulosa.

In base alla distribuzione altitudinale, le peccete vengono distinte in montane e subalpine.
La pecceta montana si estende nella fascia boreale inferiore, a contatto con le latifoglie, tra gli 800 e i 1500 m circa.
Il peccio è dominante soprattutto sui versanti esposti a nord, freschi ed ombrosi, spesso insieme all'abete bianco, mentre su quelli solivi il pino silvestre può divenire localmente abbondante o anche prendere del tutto il sopravvento, specialmente su substrati rocciosi e molto ripidi. In questi casi, il sottobosco si arricchisce di specie più xerofile, come il mirtillo rosso e l'uva orsina.
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