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La flora e la vegetazione dei boschi di aghifoglie

Gli inconfondibili fiori bicolori della Polygala chamaebuxus
Gli inconfondibili fiori bicolori della Polygala chamaebuxus
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
LE PINETE A PINO SILVESTRE
Pianta frugale ed eliofila, indifferente al substrato litologico, resistente ai geli e all'aridità, il pino silvestre (Pinus sylvestris) si presta molto bene a creare boschi puri in stazioni difficili, rocciose e aride, dove ha maggiore capacità competitive rispetto alle altre conifere.
Riconoscere quest'albero non è difficile: la chioma sempreverde è rada e leggera, la corteccia è disegnata da placche che assumono una caratteristica colorazione roseo-ocracea, gli aghi appaiati sono glauchi e corti (5-7 cm), le pigne sono ovali e di colore bruno chiaro. E' una specie ad amplissima distribuzione eurasiatica, che va dalla penisola iberica alla Siberia orientale e dalla Scandinavia settentrionale all'Anatolia.
Scarsamente presenti in Valchiavenna, le pinete a pino silvestre sono invece ampiamente diffuse in Valtellina, soprattutto sul versante retico, fino alla conca di Bormio.
Fatta eccezione per alcune località della Costiera dei Cèch, nel tratto medio-inferiore del versante retico le pinete formano solo una fascia discontinua, perlopiù limitata alle zone rupestri ed aride, con il significato di prima fase dinamica di costituzione della pecceta. In ogni caso, questa discontinuità delle pinete è in parte opera dell'uomo.
Sui suoli carbonatici del Bormiese, invece, le pinete a pino silvestre costituiscono la vegetazione climax, determinata dall'aridità climatica e del suolo. Tendono a distribuirsi in continuità con le pinete a pino mugo, di carattere pioniero, dalle quali vengono sostituite sui pendii detritici più instabili.
Appartengono al corteggio floristico di queste pinete a pino silvestre Erica carnea, Arctostaphylos uva-ursi, Rubus saxatilis, Cotoneaster nebrodensis, Pyrola chlorantha, Polygala chamaebuxus, Euphrasia salisburgensis, Buphtalmun salicifolium, Epipactis atropurpurea, Goodyera repens ed alcune specie xero-termofile molto rare e significative, quali Juniperus sabina, Ononis rotundifolia, Oxytropis pilosa, Daphne alpina, Ophrys insectifera.
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