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Le specie vegetali rare e interessanti: diffusione, significato, pregio

Erythronium dens-canis
Erythronium dens-canis
© Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno (Photo: R. Ferranti)
SPECIE LEGATE A SUBSTRATI LITOLOGICI PARTICOLARI
Di questo gruppo, le specie pił rare ed interessanti sono quelle che crescono sulle serpentiniti, o rocce verdi, che affiorano estesamente in Valmalenco e, in misura minore, nei dintorni di Chiavenna.

Le serpentiniti sono rocce metamorfiche molto particolari, spesso caratterizzate da elevata scistositą, che danno origine a suoli poco fertili, essendo povere di elementi importanti (fosforo, azoto, potassio) e, per contro, ricche di minerali rari e tossici (cromo, nichel, cobalto, ecc.), che obbligano le piante a sviluppare meccanismi fisiologici di tolleranza o detossificazione. Ciononostante, sono note specie che si sono cosģ ben adattate a crescere su tali rocce da diventarne quasi esclusive, quali Carex fimbriata, presente in poche localitą della Valmalenco, e la piccola felce Cheilanthes marantae, tipica ma non esclusiva delle serpentiniti, che si rinviene qui e lą fra la zona di Chiavenna e le basse pendici retiche della Valtellina.

SPECIE ANTROPOGENE
Tra le piante che soprattutto negli ultimi decenni sono andate scomparendo a causa delle trasformazioni antropiche ve ne sono alcune che, paradossalmente, avevano fatto del legame con l'uomo il loro punto di forza. Sono le specie legate alle colture dei cereali (della segale in particolare) o di altri vegetali (del lino, ad esempio), che si erano inserite con successo nei ritmi con cui da secoli le attivitą agricole venivano tradizionalmente praticate. La progressiva meccanizzazione, l'uso di prodotti chimici o addirittura l'abbandono delle colture stesse hanno portato gradualmente al loro declino.

Queste piante comparivano ancora con regolaritą negli elenchi floristici della prima metą del Novecento e spesso sono state osservate fino a non molti anni fa. Attualmente, invece, di loro non si ha quasi pił notizia.

Si tratta di specie popolari come il gittaione (Agrostemma githago), il fiordaliso (Centaurea cyanus), la speronella (Consolida regalis), lo specchio di Venere (Legousia speculum-veneris) e di altre meno note come Adonis aestivalis, Vaccaria hispanica, Neslia paniculata, Asperula arvensis, Aphanes arvensis. Da citare anche Camelina alyssum, specie legata alla coltura del lino e ancora presente nel Bormiese nei primi decenni del Novecento (Furrer e Longa, 1915).
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