L’affascinante viaggio nel talco della Miniera Paola
Ad ogni cantiere di lavoro era destinata una coppia di minatori: uno con maggior esperienza, detto di primo livello, ed uno con esperienza minore, di secondo livello.
Compiti del minatore erano non solo il caricamento del materiale e la preparazione dell'esplosione ma anche la sistemazione delle armature per porre in sicurezza la galleria. Tale armatura era costruita in legno: il supporto principale, chiamato "quadro" (per via della forma, era costituito da due montanti laterali, le "gambe" (in dialetto «la chambo»), sulle quali era fissata con incastro a dente una trave, il "cappello («lou chapel»).
A rafforzare il tutto, nei casi di maggior instabilità, provvedeva una trave alla base, la "suola" («la semello»). Infine per proteggersi dai massi che potevano cadere dall'alto erano incuneate alcune assi tra il cappello dell'ultimo quadro e il fronte da abbattere, i "marciavanti" («li marchou»).
L'armatura era costruita in legno sostanzialmente per due motivi: il costo relativamente basso legato alla ricchezza dei boschi della valle e soprattutto perché avvertiva i minatori, con scricchiolii e cedimenti, quando le pressioni diventavano elevate, e permetteva loro di sostituire l'armatura o di scappare all'esterno.Il legname utilizzato era prevalentemente di castagno e di acacia. Per effettuare queste lavorazioni venivano impiegati accette, mazze e martelli pneumatici.
Compiti del minatore erano non solo il caricamento del materiale e la preparazione dell'esplosione ma anche la sistemazione delle armature per porre in sicurezza la galleria. Tale armatura era costruita in legno: il supporto principale, chiamato "quadro" (per via della forma, era costituito da due montanti laterali, le "gambe" (in dialetto «la chambo»), sulle quali era fissata con incastro a dente una trave, il "cappello («lou chapel»).
A rafforzare il tutto, nei casi di maggior instabilità, provvedeva una trave alla base, la "suola" («la semello»). Infine per proteggersi dai massi che potevano cadere dall'alto erano incuneate alcune assi tra il cappello dell'ultimo quadro e il fronte da abbattere, i "marciavanti" («li marchou»).
L'armatura era costruita in legno sostanzialmente per due motivi: il costo relativamente basso legato alla ricchezza dei boschi della valle e soprattutto perché avvertiva i minatori, con scricchiolii e cedimenti, quando le pressioni diventavano elevate, e permetteva loro di sostituire l'armatura o di scappare all'esterno.Il legname utilizzato era prevalentemente di castagno e di acacia. Per effettuare queste lavorazioni venivano impiegati accette, mazze e martelli pneumatici.