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Le miniere di Oneta dall’antichità al XX secolo

Minerali di blenda, calamina e galena
Minerali di blenda, calamina e galena
© Museo Etnografico di Oneta
Anche il territorio ha subito modificazioni, si calcola che tutto il fronte estrattivo sia percorso da centinaia di chilometri di gallerie, mentre nella parte esterna e visibile sono evidenti gli accumuli di sterile localizzati in particolare sul versante Grem, con numerosi imbocchi sigillati dal cemento armato. Poco prima della chiusura delle miniere, avvenuta nel 1982, è stata completata una galleria denominata "Riso-Parina" lunga 11 Km che attraversa tutto il territorio di Oneta collegando i paesi di Gorno presso la frazione Riso e Oltre il Colle in Val Vedra da cui si può salire in superficie con un pozzo verticale di 450 mt.

Gli strati del calcare metallifero del giacimento, composti da minerale di Blenda, Calamina e Galena, consistono in una sessantina di metri di potenza con strati mineralizzati che hanno un fronte minimo di 4-5 metri di spessore sino ad un massimo di 12-15 mt.; sono di colore grigio chiaro in basso, più scuri e di minor spessore in alto, attraversati da venette di calcite. Il giacimento appartiene all'epoca del Trias, è posto tra il Carnico (Raibliano) e il Ladinico (Esino) e rappresenta la parte economicamente più importante, a carattere essenzialmente piombo-zincifero, di quel complesso di depositi a piombo, zinco, fluorite e barite delle Prealpi Bergamasche ubicati nella serie carbonatica triassica nota ai minerari come "Metallifero".

Le rocce del Carnico sono molto ricche di fossili, non è pertanto difficile osservare conchiglie di forma triangolare, appartenente ad un genere di bivalvi denominate con il termine scientifico Myophoria.
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