Una giornata del piccolo Giambattista
Mi chiamo Giambattista, ho dieci anni e abito al Cantello, una contrada di Valtorta, un piccolo paese in cima alla Valle Brembana. Valtorta è formata da cinque contrade, sparse sui versanti della Valle Stabina. Abito, con i miei genitori, i miei sette fratelli e i nonni paterni, in una delle più antiche cascine del paese. Con noi, nella stessa casa, vive anche la famiglia di una zia. Lo zio è emigrato in Francia e lo vediamo solo a Natale e d'estate. In tutto siamo diciotto persone. Al piano inferiore della cascina c'è la stalla e la casera, dove facciamo il formaggio. Al piano superiore ci sono la cucina, le camere da letto, un ripostiglio e il fienile. Alla sera ci riuniamo nella stalla per stare caldi. Ci raccontiamo delle storie; io preferisco quelle di paura. Qualche volta cantiamo e mio cugino suona l'organino (una specie di fisarmonica a bocca), oppure ci raccontiamo delle barzellette. La mamma e le mie sorelle cuciono e ricamano alla luce dei lümii (lumini), mentre la nonna e gli le altre donne anziane recitano sottovoce il rosario.