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Una giornata del piccolo Giambattista

Valtorta, vista dell’alba sul Monte Foppabona, Zucco di Valbona, m. 2082 s.l.m., dal Pian delle Parole sotto il Pizzo dei Tre Signori m. 2554 s.l.m.
Valtorta, vista dell’alba sul Monte Foppabona, Zucco di Valbona, m. 2082 s.l.m., dal Pian delle Parole sotto il Pizzo dei Tre Signori m. 2554 s.l.m.
© Andrea Pandolfi (Photo: Andrea Pandolfi)
Alla sera sono sempre molto stanco e qualche volta mi addormento nella stalla mentre diciamo il rosario. Quando andiamo a letto dormiamo tutti insieme in una stanza con i nostri genitori. Noi piccoli, per stare più caldi e perché c'è poco spazio dormiamo in quattro in un lettino, ü de cò, ü de pé (testa e piedi). Quando sono a letto e sto per dormire sento il respiro della mamma, che di giorno non vedo quasi mai, mentre con un bacio e una carezza ci da la buona notte. Allora chiudo gli occhi e ripenso ai momenti belli dell'estate scorsa, quando sono andato per la prima volta con mio padre e i miei fratelli a portare le mucche negli alpeggi, dove l'erba è migliore. Camminavamo tutto il giorno e non si mangiava molto, perché potevamo portarci solo poche cose. Ma ogni giorno era un'avventura e alla sera era dormivamo all'aperto vicino al fuoco. Per scaldarmi mi stringevo a Lampo, il mio cane preferito, con cui il papà tiene insieme le mucche. Avevo tutto lo spazio che volevo e mi addormentavo contento, guardando il sole che tramontava dietro le montagne mentre dall'altra parte del cielo spuntavano le prime stelle.
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