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I protagonisti del lavoro in miniera

Il lavoro delle taissine eseguito sui piazzali di deposito
Il lavoro delle taissine eseguito sui piazzali di deposito
© Museo Etnografico dell'Alta Valle Seriana

Piccoli minatori

Sui piazzali, tra le cernitrici, si aggiravano i "galècc di taissine", fanciulli che iniziavano la loro attività mineraria aiutando le donne nella cernita del minerale.
Dopo pochi anni, non ancora quindicenni, avrebbero violato il buio della galleria per inarcare le loro giovani schiene sotto secchi e gerli di minerale, incominciando il lavoro di "portì" o "zerlesta".
Tale fatto aveva il sapore di una promozione, era così tracciata la strada per diventare un giorno minatore.

La "compagnéa"

Su ogni fronte di galleria lavorava una "compagnéa", composta di norma da tre operai: "minadùr", "alievo" e "manoàl".
Il "minadùr" era il capo indiscusso, il più esperto. Non sempre era il più anziano, poiché un buon minatore deve avere un eccezionale colpo d'occhio nel conoscere la roccia ed i pericoli incombenti. Questo forma il sesto senso del minatore.
La compagnia era legata da un affiatamento eccezionale, temprato dal duro lavoro in comune.
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