Le attività minerarie nel territorio di Massa Marittima
L'avvento dei Lorena (1737) produsse un rilancio dell'attività estrattiva e sostenne le giuste opere di bonifica del territorio. L'interesse per l'attività mineraria riprese grazie ai viaggi di studio che lo scienziato Giovanni Targioni Tozzetti effettuò in Maremma per indagare le risorse naturalistiche della Toscana; successivamente, in seguito alla costituzione della "Società Minerale", di cui fu consulente il geologo Giovanni Arduino, furono ottenute concessioni per lo sfruttamento dei giacimenti di rame tra Montieri e Boccheggiano. All'inizio del XVIII secolo risalgono gli investimenti per la riattivazione di vecchie miniere effettuati dal francese Luigi Porte e intorno alla metà dello stesso secolo ricercatori e studiosi, tra cui Theodor Haupt, sostennero la necessità di riprendere in modo più consistente le coltivazioni minerarie nel distretto massetano.