Tra religione e mito nell’antica Cina
Se l'Imperatore viveva come un dio in terra i Dignitari che lo circondavano godevano sicuramente di privilegi "divini". Appartenere alla corte imperiale era una grande fortuna ma per ricoprire la carica di dignitario bisognava superare esami duri e selettivi, solo dopo averli passati si aveva accesso alla Città Proibita, la dimora imperiale.
Il ruolo della corte non veniva a meno neanche dopo la morte del sovrano, il quale era accompagnato nella tomba da migliaia di statuette in processione rappresentanti cavalli, cavalieri, dame, ballerine, musicanti, giocolieri, servi, offerenti e gli stessi dignitari. Questa processione di figure aveva il ruolo di tenere lontane le influenze malefiche.
Ecco qui due di questi personaggi impettiti e seri, pronti a prestare servigio e fedeltà per qualche ambasciata o missione importante. Nell'antica Cina si pensava infatti che dopo la morte, la vita continuasse per l'eternità mantenendo gli stessi ruoli sociali.
Il ruolo della corte non veniva a meno neanche dopo la morte del sovrano, il quale era accompagnato nella tomba da migliaia di statuette in processione rappresentanti cavalli, cavalieri, dame, ballerine, musicanti, giocolieri, servi, offerenti e gli stessi dignitari. Questa processione di figure aveva il ruolo di tenere lontane le influenze malefiche.
Ecco qui due di questi personaggi impettiti e seri, pronti a prestare servigio e fedeltà per qualche ambasciata o missione importante. Nell'antica Cina si pensava infatti che dopo la morte, la vita continuasse per l'eternità mantenendo gli stessi ruoli sociali.