Tra religione e mito nell’antica Cina
Pipistrello, Cina, epoca Kangxi (1662-1722)
© La Galliavola Arte Orientale - Archivio Whitelight (Photo: Livio Bourbon)
© La Galliavola Arte Orientale - Archivio Whitelight (Photo: Livio Bourbon)
Per giungere al radioso mondo degli Immortali bisognava passare attraverso buie caverne popolate da Pipistrelli. Proprio per la vicinanza al mondo divino questi animali godevano del dono della longevitą e costituivano uno degli ingredienti speciali dell'elisir dell'immortalitą.
Gli antichi quindi li proteggevano invece di cacciarli, come siamo abituati noi occidentali.
Inoltre in cinese Felicitą e Pipistrello sono omofoni, ovvero si pronunciano nello stesso modo: anche per questo motivo il pipistrello era amato e considerato di buon augurio.
Gli artisti lo rappresentavano con riferimento al numero cinque, pari alle "Cinque Felicitą": la Longevitą, la Salute, La Ricchezza, la Dignitą e la Morte Naturale.
Gli antichi quindi li proteggevano invece di cacciarli, come siamo abituati noi occidentali.
Inoltre in cinese Felicitą e Pipistrello sono omofoni, ovvero si pronunciano nello stesso modo: anche per questo motivo il pipistrello era amato e considerato di buon augurio.
Gli artisti lo rappresentavano con riferimento al numero cinque, pari alle "Cinque Felicitą": la Longevitą, la Salute, La Ricchezza, la Dignitą e la Morte Naturale.