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Oneta nel periodo pre-industriale

Coppia di sposi di Oneta nel giorno del matrimonio
Coppia di sposi di Oneta nel giorno del matrimonio
© Museo Etnografico di Oneta
Da una analisi dei 209 matrimoni celebrati nel periodo 1816-1892, l'età media della sposa è di 25 anni e per l'uomo di 31. L'alto tasso di mortalità comportava spesso una vedovanza precoce che veniva superata in molti casi con un'altra unione, perché la solitudine non era sopportabile e la necessità di unire le forze per tirare avanti era fortemente sentita.

Nonostante tanti travagli e l'enorme rischio del parto le donne di Oneta hanno lasciato un'immagine straordinaria di serenità e fedeltà a dir poco eroica. Spose che sono invecchiate accanto al proprio uomo senza mai lasciarsi, in un legame che nemmeno la morte riusciva a sciogliere.

L'analfabetismo è diffuso e sulla donna ricade l'emarginazione culturale determinata da quel subdolo concetto dell'inutilità dell'istruzione in relazione al ruolo assegnatole di regina del focolare per cui per cucinare e allevare figli non occorreva essere istruite.

Le firme degli sposi sugli atti di matrimonio dal 1816 al 1867 ci dicono che su 132 certificati ben 81 donne non si firmano perché illetterate, pari al 61,36%, mentre per gli uomini solo 18 su 132 si firmano con la croce, pari al 13,64%. Occorre ricordare che il tasso di analfabetismo in Italia nel 1871 è di 61,8% per gli uomini e 75,8% per le donne.

La donna dell'antica società contadina, vissuta per secoli all'ombra della storia, è l'immagine della pazienza, della serenità e della forza d'animo.
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