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La casa rurale

Forno per il pane
Forno per il pane
© Museo Etnografico dell'Alta Valle Seriana
Il lavoro domestico
Il pane casereccio
La farina veniva ricavata dai cereali attraverso la pestatura e la macinazione al mulino o a mano con il mortaio ed il pestello di legno o pietra. Per ricavare il pane questa veniva impastata con acqua, sale, lievito e fatta cuocere.
I sistemi primitivi di cottura erano:
a graticola: si poneva la farina impastata con acqua e sale sulla brace del focolare e veniva coperta da ceneri ardenti:
altre volte l'impasto veniva riposto in una terrina con coperchio (la schisada).
In molte case poi vi era il forno da pane simile agli attuali forni da pizza.
La differenza tra la schiacciata e il pane è che quest'ultimo si ottiene attraverso la cottura di pasta lievitata. Dopo aver impastato la farina con acqua e sale, si aggiunge il lievito che provoca un processo di fermentazione, per questo la pasta si accresce. Il lievito si ottiene conservando un piccolo resto di pasta entro un recipiente, lasciandolo inacidire.
La sera prima della panificazione s'impasta il lievito con acqua calda e farina e si lascia in luogo caldo; durante la notte lievita e raddoppia di volume. Oggi si utilizza il lievito di birra. Quando la pasta è ben amalgamata e lievitata si fanno delle pagnotte e si procede alla cottura nel forno
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