Monza racconta il cappello
L'interno del laboratorio di pressatura nel cappellificio Cambiaghi
© Museo Etnologico Monza e Brianza
© Museo Etnologico Monza e Brianza
I cappellai costituivano un ceto privilegiato poichè la manodopera era altamente specializzata e padrona del mestiere. Le condizioni di lavoro erano però estremamente faticose e insalubri.
I locali dove si svolgeva l'attività lavorativa erano saturi di umidità e di pulviscolo di lana. Lavorando sempre a contatto con vapore bollente i cappellai avevano le mani gonfie e cosparse di vesciche, i palmi ricoperti da spessi calli.
I locali dove si svolgeva l'attività lavorativa erano saturi di umidità e di pulviscolo di lana. Lavorando sempre a contatto con vapore bollente i cappellai avevano le mani gonfie e cosparse di vesciche, i palmi ricoperti da spessi calli.