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I pneumatici Pirelli dall’albero della gomma al supercalcolo

Lo stabilimento costruito a Ferrara nel 1941 dalla SAIGS, joint venture Pirelli-IRI per la produzione su scala industriale della gomma sintetica
Lo stabilimento costruito a Ferrara nel 1941 dalla SAIGS, joint venture Pirelli-IRI per la produzione su scala industriale della gomma sintetica
© Archivio Storico Pirelli
A questo punto un altro aspetto dell'evoluzione tecnologica della Pirelli, non limitato ai pneumatici, deve essere ricordato: quello della ricerca sulle materie prime, sviluppata negli anni Trenta. Già al tempo della prima guerra mondiale nell'industria chimica tedesca vi era stata una vivace sperimentazione mirante a ottenere la gomma per sintesi partendo dall'isoprene, l'idrocarburo insaturo che è il costituente elementare della gomma naturale.

Parecchi anni dopo si constatò che la proprietà di fornire dei polimeri con ottime caratteristiche elastiche e vulcanizzabili, cioè quelle della gomma, è comune a diversi idrocarburi insaturi simili all'isoprene, fra cui il butadiene, con cui i tedeschi svilupparono, verso la metà degli anni Venti, la buna. La Pirelli condusse molte ricerche sulla gomma a base di polibutadiene, e sulla produzione del butadiene dalla materia prima alcool etilico e, in alternativa, dalla filiera carburo di calcio-acetilene.

I laboratori e l'impianto pilota dello stabilimento di Milano-Bicocca furono, nella seconda metà degli anni Trenta, la palestra per la messa a punto delle tecnologie e per la formazione dei tecnici che dovevano poi mettere in funzione, all'inizio degli anni Quaranta a Ferrara, il primo impianto industriale italiano per la produzione di gomma sintetica.
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