I pneumatici Pirelli dall’albero della gomma al supercalcolo
Finché il pneumatico non monopolizzò ogni specie di autoveicolo, la Pirelli fu a lungo impegnata anche nella produzione di "anelli" in gomma piena, adibiti alla trazione di veicoli pesanti.
Essi erano costituiti da un'armatura metallica, attorno alla quale veniva avvolta una foglia di gomma calandrata; fra l'armatura e la gomma, per far meglio aderire le parti, si poneva un sottile strato di ebanite; il tutto veniva vulcanizzato in uno stampo riscaldato a vapore per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni dell'anello.
Per i camion la Pirelli sviluppò anelli a sezione molto larga in sostituzione delle gomme doppie o "gemelle" allora in uso, con vantaggi consistenti sul piano della durata di vita. Le tecnologie di allora avevano un elevato grado di manualità ed erano piuttosto complesse.
Essi erano costituiti da un'armatura metallica, attorno alla quale veniva avvolta una foglia di gomma calandrata; fra l'armatura e la gomma, per far meglio aderire le parti, si poneva un sottile strato di ebanite; il tutto veniva vulcanizzato in uno stampo riscaldato a vapore per un periodo più o meno lungo a seconda delle dimensioni dell'anello.
Per i camion la Pirelli sviluppò anelli a sezione molto larga in sostituzione delle gomme doppie o "gemelle" allora in uso, con vantaggi consistenti sul piano della durata di vita. Le tecnologie di allora avevano un elevato grado di manualità ed erano piuttosto complesse.