Liceo Linguistico Bianconi - Monza
Pirelli e Alfa, un solo obiettivo: la velocità
Con l'entrata dell'Italia in guerra l'Alfa Romeo si trova coinvolta in numerosissime difficoltà di organizzazione. Le forniture scarseggiano mentre gli stabilimenti subiscono tre attacchi aerei nel 1940, nel 1943 e nel 1944. Quest'ultimo fa cessare ogni attività al Portello. Nel 1945 si riprende lentamente il lavoro, con motori marini, motori avio e persino cucine elettriche, moderne e dal design originale.
Si riattiva anche la produzione automobilistica. Dalla 6C 2500 alla 158, che nel '50 diventa 159, con poche modifiche esteriori ma tante sul motore. L'Alfa Romeo ha ormai superato il trauma della guerra e la vittoria ottenuta alla Mille Miglia da Biondetti diventa il simbolo più efficace della ripresa. La casa del Biscione torna a occupare un ruolo decisivo con la produzione completa di veicoli e una gamma di modelli "fuori serie" della 2500, carrozzati da Pininfarina e Touring. Il 1950 è l'anno della svolta industriale e sportiva per l'Alfa.
Negli anni Cinquanta l'Alfa è lanciata nella progettazione di serie. Si vuole raggiungere un doppio obiettivo: impostare la produzione con sistemi di catena di montaggio e capitalizzare i risultati sportivi con un prodotto di alte prestazioni.
È un periodo di intensa e felice creatività. La 1900 trova soluzioni in linea con un mercato sempre più esigente, lo "squadrone" delle 159 è imbattibile e vince nel '50 e '51 il Campionato del mondo. Una versione della 1900 che ancora molti ricordano in Italia è la "pantera" della Polizia che l'Alfa fornisce, dal 1953, alla "Squadra mobile" delle principali questure italiane nella caratteristica livrea nera.
Ma il vero fiore all'occhiello della Casa è la Giulietta Sprint. In questi anni nasce una tendenza che si svilupperà in futuro: la collaborazione tra centri studi interni alle case e gli stilisti carrozzieri esterni.
Continuano a essere presentate vetture che lanciano il "made in Italy". Lo stile Alfa detta legge: accanto alle vetture di serie si realizzano le fuoriserie, pezzi unici o a tiratura limitata, realizzati da famosi carrozzieri. Nel 1958 l'Alfa Romeo si accorda con la Renault per assemblare la berlina "Dauphine".
Fermi sulle grosse berline, la produzione Alfa si concentra sulla gamma Giulietta e compaiono due versioni al top delle prestazioni, la SS con una aerodinamica carrozzeria di Bertone e una SZ berlinetta da competizione dalla caratteristica forma "a saponetta", opera di Zagato. Nel 1960 inizia la costruzione dello stabilimento di Arese, che entra in funzione nel 1963.
La prima vettura prodotta è la Giulia, venduta in oltre un milione di esemplari nelle diverse versioni. Nel 1964 viene creata l'Autodelta, sotto la direzione di Carlo Chiti, che sviluppa modelli da corsa derivati dalla serie o inediti.
Sono anni importanti per l'Alfa Romeo, che consolida la sua immagine e la sua posizione commerciale. Per le competizioni turismo nel 1965 viene prodotta appositamente la Giulia GTA (Gran Turismo Alleggerita) con porte e cofani d'alluminio. La spider viene sostituita da un nuovo modello su meccanica Giulia, carrozzato da Pininfarina. È la Duetto, con la sua sorprendente forma ad osso di seppia.
Nelle gare turismo si fa onore la GTA, nelle sport la 33, e sul versante produzione di serie si vive sui successi sportivi. Nell'ambito di un programma nazionale di industrializzazione del meridione si costruisce lo stabilimento Alfasud di Pomigliano d'Arco. Nel 1970 l'Autodelta collabora con la McLaren, fornendo un motore 8V 3000 che sarà usato per la Formula 1.
È l'anno della Montreal, il sogno di Bertone per l'esposizione mondiale in Canada.
Si riattiva anche la produzione automobilistica. Dalla 6C 2500 alla 158, che nel '50 diventa 159, con poche modifiche esteriori ma tante sul motore. L'Alfa Romeo ha ormai superato il trauma della guerra e la vittoria ottenuta alla Mille Miglia da Biondetti diventa il simbolo più efficace della ripresa. La casa del Biscione torna a occupare un ruolo decisivo con la produzione completa di veicoli e una gamma di modelli "fuori serie" della 2500, carrozzati da Pininfarina e Touring. Il 1950 è l'anno della svolta industriale e sportiva per l'Alfa.
Negli anni Cinquanta l'Alfa è lanciata nella progettazione di serie. Si vuole raggiungere un doppio obiettivo: impostare la produzione con sistemi di catena di montaggio e capitalizzare i risultati sportivi con un prodotto di alte prestazioni.
È un periodo di intensa e felice creatività. La 1900 trova soluzioni in linea con un mercato sempre più esigente, lo "squadrone" delle 159 è imbattibile e vince nel '50 e '51 il Campionato del mondo. Una versione della 1900 che ancora molti ricordano in Italia è la "pantera" della Polizia che l'Alfa fornisce, dal 1953, alla "Squadra mobile" delle principali questure italiane nella caratteristica livrea nera.
Ma il vero fiore all'occhiello della Casa è la Giulietta Sprint. In questi anni nasce una tendenza che si svilupperà in futuro: la collaborazione tra centri studi interni alle case e gli stilisti carrozzieri esterni.
Continuano a essere presentate vetture che lanciano il "made in Italy". Lo stile Alfa detta legge: accanto alle vetture di serie si realizzano le fuoriserie, pezzi unici o a tiratura limitata, realizzati da famosi carrozzieri. Nel 1958 l'Alfa Romeo si accorda con la Renault per assemblare la berlina "Dauphine".
Fermi sulle grosse berline, la produzione Alfa si concentra sulla gamma Giulietta e compaiono due versioni al top delle prestazioni, la SS con una aerodinamica carrozzeria di Bertone e una SZ berlinetta da competizione dalla caratteristica forma "a saponetta", opera di Zagato. Nel 1960 inizia la costruzione dello stabilimento di Arese, che entra in funzione nel 1963.
La prima vettura prodotta è la Giulia, venduta in oltre un milione di esemplari nelle diverse versioni. Nel 1964 viene creata l'Autodelta, sotto la direzione di Carlo Chiti, che sviluppa modelli da corsa derivati dalla serie o inediti.
Sono anni importanti per l'Alfa Romeo, che consolida la sua immagine e la sua posizione commerciale. Per le competizioni turismo nel 1965 viene prodotta appositamente la Giulia GTA (Gran Turismo Alleggerita) con porte e cofani d'alluminio. La spider viene sostituita da un nuovo modello su meccanica Giulia, carrozzato da Pininfarina. È la Duetto, con la sua sorprendente forma ad osso di seppia.
Nelle gare turismo si fa onore la GTA, nelle sport la 33, e sul versante produzione di serie si vive sui successi sportivi. Nell'ambito di un programma nazionale di industrializzazione del meridione si costruisce lo stabilimento Alfasud di Pomigliano d'Arco. Nel 1970 l'Autodelta collabora con la McLaren, fornendo un motore 8V 3000 che sarà usato per la Formula 1.
È l'anno della Montreal, il sogno di Bertone per l'esposizione mondiale in Canada.