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Padovella, brigantessa del Matese

Il capobanda Cosimo Giordano
Il capobanda Cosimo Giordano
© modif. da “Memorie storiche di Piedimonte d’Alife”, 1926
Nei pressi di Sepicciano i briganti intimano ad un contadino di far allontanare gli avventori seduti fuori al caffè perché vogliono passare indisturbati. Maddalena non sa cosa stia per accadere, ma nota che Santaniello in quei giorni è nervoso.

Nel caldo pomeriggio del 21 luglio la banda prende il fresco sotto gli alberi: una voce li chiama. Si allarmano, ma dalla boscaglia spunta Cosimo Giordano, il capo di tutti i briganti del Matese. Alto e magro, con il viso scavato, Giordano ha due occhi neri, profondi, che quando ti guardano ti scavano.

Un passo dietro di lui c'è il capobanda Antonio De Lellis, il parente di Maddalena, con i suoi uomini. Giordano ha la sicura tracotanza del capo: dice di essere venuto a bella posta da Roma per catturare e ricattare sia don Achille Del Giudice che don Enrico Sanillo, e chiede a Santaniello la disponibilità della banda per compiere quelle azioni. Santaniello non si fa intimorire da quegli occhi: sa che Del Giudice protegge la banda.

Si oppone al progetto perchè anche Sanillo è un loro benefattore. Una parola tira l'altra e la discussione si accende; gli uomini sono tesi, le mani pronte alle armi e poco ci manca che si prendano a fucilate. Ma infine Santaniello accetta la proposta.
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