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Padovella, brigantessa del Matese

Il caffè Riccitelli a San Potito Sannitico
Il caffè Riccitelli a San Potito Sannitico
© modif. da “Brigantaggio sul Matese 1860 - 1880”, 1983
L'intera banda riprende la marcia nel buio della montagna, nessuno li insegue. E quando finalmente si fermano per dormire, spuntano i racconti su come è andato l'assalto.

Uno dei guardiani di Sanillo fuori al caffè ha gridato "Alto. Chi va là?" e dal buio Giordano ha risposto "Pattuglia di carabinieri". Dopo qualche minuto di silenzio assoluto i briganti hanno immobilizzato i guardiani e si sono parati a cerchio dinanzi alla porta del caffè. Sentendo il tramestio il sindaco ha aperto l'uscio ed i briganti lo hanno subito afferrato trascinandolo via.

A quel punto gli uomini nel caffè hanno cercato di chiudere la porta, ma Giordano ha infilato il fucile ed ha sparato un colpo. Sull'uscio è nata una colluttazione. Ma anche col portone serrato, sono continuate le fucilate, da dentro e da fuori: il Calabrese, centrato alla testa, ci è rimasto secco sul colpo.

Poi qualcuno ha strillato che Sanillo era morto, e il portone si è aperto. E' uscito Luigi Melillo, che tante volte aveva fornito cibo ai briganti, una mano sanguinante, che implora di non sparare. Dentro ci sono altri due uomini feriti, l'oste ha un braccio spappolato.

Sanillo è lì per terra in una pozza di sangue: Giordano gli ha dato uno sguardo, ed ha ordinato ai suoi di andare via.
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