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Padovella, brigantessa del Matese

Pattuglia di militi
Pattuglia di militi
© riprod. da Giovanni Fattori, Galleria d’Arte Moderna Firenze
Alle due di notte il latrare dei cani li allarma: subito fuori sentono alle loro spalle i soldati che si avvicinano lungo la mulattiera. Scappano in direzioni diverse, ma è luna piena stanotte, il buio non li protegge. Maddalena corre verso la masseria, sfiora il pozzo: c'è una siepe poco più avanti, e Maddalena corre, corre. Venti metri, forse trenta, ma una fucilata lacera il silenzio della notte. Un solo colpo le trapassa la natica sinistra.

Dà ancora qualche passo, poi crolla, riversa, la faccia nell'erba bagnata. I soldati la raggiungono contenti di averne preso uno, ma lei con scherno gli rinfaccia di essere stati capaci di sparare solo ad una femmina. Così, a dispetto degli abiti maschili che indossa, rivela subito la sua identità. Ma è ferita, perde sangue e Felice Stocchetti, il capo della Guardia Nazionale, la fa caricare su un carretto che la trasporta in caserma a Piedimonte.

Viene identificata, ma la ferita è grave, e di peso la trascinano nell'infermeria, dove viene spogliata e messa a letto. Una notte infernale: nel silenzio di quella stanzetta la febbre ed il dolore agitano Maddalena, insieme all'ansia di non sapere che fine ha fatto Santaniello, né il destino che l'aspetta.
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