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Padovella, brigantessa del Matese

Il cadavere di Andrea Santaniello
Il cadavere di Andrea Santaniello
© modif. da “Brigantaggio sul Matese 1860 - 1880”, 1983
Il lunedì mattina dalla piccola finestra della stanza entra il chiasso del mercato. Quando apre gli occhi attorno al suo lettino i militari la sottopongono al primo, lungo interrogatorio.

E Maddalena parla, parla e descrive luoghi e persone, fa i nomi dei manutengoli e dei briganti. Chissà perché parla tanto.

Chissà quanto dice di suo e quanto risponde a domande precise: un si o un no, mentre la ferita e la febbre confondono le parole di quegli uomini, tre forestieri, che manco capiscono il suo dialetto. Chissà quante cose dette non vengono neppure verbalizzate, o travisate per proteggere il vero burattinaio delle vicende politiche locali: Achille Del Giudice.

Eccola qui la sanguinaria brigantessa del Matese, che a stento traccia un segno di croce sul verbale d'interrogatorio. Soltanto una donna innamorata, che ha provato a fuggire da una misera vita di stenti, appresso ad un uomo che sapeva comandare e che aveva visto il mare.

E' tutto finito. Sola, dolorante, avvilita e sfinita, ripensa a quell'anno, così pericolosamente vissuto da brigante. Ripensa al suo Andrea, che non vedrà mai più. Ripensa alle cose che ha visto e che manco pensava esistessero.
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