I librai della Lunigiana
Salsomaggiore, anni '50. Giuseppe Giambiasi insieme ad un amico.
© Museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana (Photo: Ignoto)
© Museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana (Photo: Ignoto)
Quella dei librai originari della Lunigiana in Provincia di Massa Carrara è una delle storie più incredibili dell'emigrazione toscana. Spinti dalla necessità e dallo spirito dell'avventura, questi montanari semianalfabeti prendono le vie dell'Italia e del mondo, trasformando già nella metà dell'Ottocento l'attività di merciai e venditori ambulanti in quella di promotori della lettura e della cultura. I più capaci ed intraprendenti dei loro figli e nipoti aprono importanti librerie e case editrici nelle città del nord Italia ed in America.
Hanno scritto di loro: "ci sono interi paesi che, a primavera, vedono sciamare e disperdere i loro uomini per l'Italia, e non solo per l'Italia, a vendere, a prezzi minimi, il fiore più bello e il frutto più sostanzioso: quello dell'ingegno. Alle modeste case di Montereggio e Parana, e alle dirute torri di Mulazzo, va questo merito: di aver nutrito una gente che si è dedicata allo spaccio della cultura".
Hanno scritto di loro: "ci sono interi paesi che, a primavera, vedono sciamare e disperdere i loro uomini per l'Italia, e non solo per l'Italia, a vendere, a prezzi minimi, il fiore più bello e il frutto più sostanzioso: quello dell'ingegno. Alle modeste case di Montereggio e Parana, e alle dirute torri di Mulazzo, va questo merito: di aver nutrito una gente che si è dedicata allo spaccio della cultura".