I librai della Lunigiana
Pontremoli, 1990. Manifesto della 48° edizione del Premio Bancarella.
© Museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana (Photo: Ignoto)
© Museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana (Photo: Ignoto)
Nel 1952 i librai lunigianesi si ritrovano nella terra natia per dare anima e vita al Premio Bancarella, un riconoscimento che, ogni anno, rende omaggio al libro pił venduto.
«Giunsero da tutte le parti d'Italia. Qualcuno arrivava in automobile, ma la maggior parte scendeva dal treno. Gli uomini vestivano per lo pił abiti a righe, e avevano sul panciotto, bene in mostra, la catena d'oro. Le donne, pił dimesse, tenevano al braccio sinistro certe ampie borse da spesa. Erano i librai pił vecchi del mondo: i capelli bianchi apparivano come distinzione necessaria in quell'adunata».
Pontremoli ancora oggi, ogni estate fa da madrina al Bancarella. I librai si danno appuntamento in piazza per partecipare alla loro festa e assistere al rito dello spoglio dei voti da parte del notaio. La proclamazione avviene proprio in piazza, ai piedi di quella torre della cittą che ha visto transitare, alla ricerca di fortuna altrove, intere generazioni di librai.
«Giunsero da tutte le parti d'Italia. Qualcuno arrivava in automobile, ma la maggior parte scendeva dal treno. Gli uomini vestivano per lo pił abiti a righe, e avevano sul panciotto, bene in mostra, la catena d'oro. Le donne, pił dimesse, tenevano al braccio sinistro certe ampie borse da spesa. Erano i librai pił vecchi del mondo: i capelli bianchi apparivano come distinzione necessaria in quell'adunata».
Pontremoli ancora oggi, ogni estate fa da madrina al Bancarella. I librai si danno appuntamento in piazza per partecipare alla loro festa e assistere al rito dello spoglio dei voti da parte del notaio. La proclamazione avviene proprio in piazza, ai piedi di quella torre della cittą che ha visto transitare, alla ricerca di fortuna altrove, intere generazioni di librai.