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I librai della Lunigiana

Francia, fine '800. Le famiglie Giovannacci e Maucci, originarie di Mulazzo (MS), venditori ambulanti nella Provincia delle Hautes Alpes.
Francia, fine '800. Le famiglie Giovannacci e Maucci, originarie di Mulazzo (MS), venditori ambulanti nella Provincia delle Hautes Alpes.
© Museo dell'Emigrazione della Gente di Toscana (Photo: Ignoto)
Partono proprio da Montereggio, Parana, Pozzo e Mulazzo a primavera con destinazione le città e le campagne del nord Italia, vendendo all'inizio per lo più lunari, almanacchi, quaderni, piccole pubblicazioni casa per casa o cascina per cascina, ma da ambulanti diventano ben presto bancarellai e sostano nelle fiere e nei mercati dove si possono fare buone vendite.

La vendita all'aperto, con l'esposizione di tutta la merce e i costi ridotti d'esercizio, presentava infatti vantaggi rispetto ai negozi, ma anche tante difficoltà per il trasporto delle merci e la precarietà delle stagioni.

Per ovviare ai tanti inconvenienti, i librai lunigianesi si affidano ai banchi stabili come punti di vendita nei luoghi più centrali delle città. I "bancarellai", poveri di capitali e costretti a praticare i prezzi bassi, puntano sul passante frettoloso, cui offrono un tipo determinato di merce: stampe, calendari, libretti religiosi, romanzi e opere teatrali. Tutti prodotti che risentono meno della concorrenza dei negozi.

Molti di loro non sanno leggere ma capiscono comunque l'importanza di quello che offrono.

Scrive Oriana Fallaci su "Epoca" del 6 settembre 1952 : «Non avevano confidenza con l'alfabeto, ma "sentivano" quali libri era il caso di comprare per poi rivendere e quali no: in virtù di un sesto senso che, dicono, è stato loro donato dal demonio in un'ora di benevolenza»
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