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Le piante dell’uomo: il grano saraceno a Teglio in Valtellina

Mietitura e incasellatura del grano saraceno
Mietitura e incasellatura del grano saraceno
© Biblioteca Comunale di Teglio
Il rapporto con altre colture

A partire dal XV secolo, la produzione viticola assunse in Valtellina una rilevante importanza commerciale, in relazione allo sviluppo delle esportazioni, soprattutto verso il Cantone svizzero dei Grigioni, tanto da determinare un mutamento radicale in tutto il settore agricolo.

Molte colture si ridussero, perché i terreni venivano convertiti a vigna. Diminuirono perciò i cereali, le superfici a prato e il castagneto. Nello stesso periodo, cominciò a registrarsi un significativo incremento della popolazione.

Fino a quel momento, più dei cereali, il consumo di castagne, latticini, prodotti dell'orto, della cacciagione o della pesca aveva costituito la base essenziale della dieta nelle valli alpine.

Tra i cereali stessi l'alimento più diffuso era la segale, prevalentemente utilizzata nella forma di pane mistura, mescolata con miglio in proporzioni variabili. Accanto ad essa, venivano adoperati l'orzo per la preparazione di minestre, il miglio e il panico per pappe o polente molto fluide.
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