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Le piante dell’uomo: il grano saraceno a Teglio in Valtellina

Setacciatura del grano saraceno col "Rac"
Setacciatura del grano saraceno col "Rac"
© Associazione "Gent de Saròch" - Teglio (So)
Il livellario assumeva l'impegno di effettuare costosi e faticosi lavori (tra i quali, il riporto di terreno fertile) per la predisposizione e manutenzione dei terrazzamenti destinati alla vigna.

Costi e fatiche non erano adeguatamente compensati dalla quota di prodotto di propria spettanza, il cui valore non era comunque sufficiente per acquistare la quantità di cereali, in gran parte importati, necessari all'alimentazione.

La coltivazione del mais e del grano saraceno, nonché delle granaglie tradizionali (segale e orzo), avveniva prevalentemente in terreni di proprietà dei piccoli coltivatori diretti.

Il particolare carattere di questa produzione locale è confermato anche dalla presenza, accanto ai mulini per le granaglie, delle pile, strutture meccaniche necessarie per sgusciare l'orzo e le castagne.
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