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Le piante dell’uomo: il grano saraceno a Teglio in Valtellina

Separazione del grano saraceno dalla pula col  "Val"
Separazione del grano saraceno dalla pula col "Val"
© Associazione "Gent de Saròch" - Teglio (So)
Il regime alimentare del contadino

La diffusione delle colture di grano saraceno e mais ebbe inevitabili conseguenze sulle abitudini alimentari della popolazione valtellinese e, in particolare, della massa dei contadini.

L'utilizzazione dei prodotti (cereali) di importazione è prevista solo in funzione di integrazione, nei periodi durante i quali la produzione locale non sia sufficiente. Pertanto, il modello di sistema alimentare resta basato sull'auto-consumo.

Nella relazione di un medico di Teglio del 1798, Bartolomeo Besta, sono riportate le pietanze principali della dieta del contadino, tutte aventi come ingrediente fondamentale il grano saraceno: Nella loro varietà i piatti forniti dalla farina di fagopiro (Fagopyrum Sagittatum) forniscono il cibo di magro preferito dal devoto benestante, e la pietanza di invito del contadino.

La speciale pietanza per entrambi era rappresentata o da grossolane tagliatelle dette pizzoccheri, bollite nell'acqua con ortaggi (coste e verze) e patate e poi scolate e condite con buona dose di cacio e burro, ovvero dalla polenta.
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