La Miniera Gianna: un tuffo indietro nella Storia
Frontespizio della Galleria Gianna
© Archivio Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca (Photo: Serena Maccari)
© Archivio Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca (Photo: Serena Maccari)
La galleria "Gianna" è stata aperta nel 1935 ed apparteneva alle miniere denominate "Sezione Gianna", insieme alla Paola e alle gallerie collocate a quota inferiore.
La Gianna è l'unica, fra queste gallerie, ad avere due imbocchi, uno in oggetto ed uno sul versante di Salza per permettere l'ingresso dei minatori provenienti da Salza e Massello.
E', quindi, l'unica galleria ad attraversare il confine tra le rocce continentali, appartenenti al Massiccio del Dora-Maira, e le rocce di origine oceanica, appartenenti invece alla Falda dei Calcescisti con Pietre Verdi.
Tale confine non è netto ma vi è un passaggio graduale dai micascisti ai calcescisti con frammiste rocce basiche e ultrabasiche, le ofioliti.
La Gianna è l'unica, fra queste gallerie, ad avere due imbocchi, uno in oggetto ed uno sul versante di Salza per permettere l'ingresso dei minatori provenienti da Salza e Massello.
E', quindi, l'unica galleria ad attraversare il confine tra le rocce continentali, appartenenti al Massiccio del Dora-Maira, e le rocce di origine oceanica, appartenenti invece alla Falda dei Calcescisti con Pietre Verdi.
Tale confine non è netto ma vi è un passaggio graduale dai micascisti ai calcescisti con frammiste rocce basiche e ultrabasiche, le ofioliti.