L’affascinante viaggio nel talco della Miniera Paola
Per il caricamento del talco sui vagoni era impiegata una pala ad aria compressa. Una serie di compressori posizionati all'esterno pompava l'aria nei singoli cantieri per il funzionamento dei vari macchinari (infatti anche argani, lampade, perforatori e carotieri erano dotati di questo sistema).
Una volta caricato il materiale sulla benna anteriore questa si sollevava e, ribaltandosi all'indietro, svuotava il contenuto nei vagoni posizionati alle spalle.
Furono anche acquistate delle pale provviste di cingoli per non dover inserire i binari in ogni cantiere ma, poiché sul talco il cingolato scivolava e diventava poco stabile, il loro utilizzo fu molto ridotto.
Vennero in seguito sostituite da pale gommate, funzionanti con motori diesel, utilizzate ancora attualmente.
Una volta caricato il materiale sulla benna anteriore questa si sollevava e, ribaltandosi all'indietro, svuotava il contenuto nei vagoni posizionati alle spalle.
Furono anche acquistate delle pale provviste di cingoli per non dover inserire i binari in ogni cantiere ma, poiché sul talco il cingolato scivolava e diventava poco stabile, il loro utilizzo fu molto ridotto.
Vennero in seguito sostituite da pale gommate, funzionanti con motori diesel, utilizzate ancora attualmente.