Le miniere di Oneta dall’antichità al XX secolo
Il toponimo Oneta, localmente Oneda, è l'esito dialettale del latino "alnetum" o "alneta" derivato con il suffisso -etum di valore collettivo da alnus "ontano", in dialetto "önés" con il significato di "bosco degli ontani".
Il comune di Oneta si estende nella parte superiore della Valle del Riso, dista da Bergamo 32 Km, ha una superficie di 18,26 Kmq pari a pertiche bergamasche 27.417 e una popolazione che alla data del 31.03.05 è di 721 abitanti, di cui 373 maschi e 348 femmine.
Lo stemma del Comune richiama la tradizione mineraria del paese: consiste infatti in tre monti di verde in campo azzurro con una croce che sorge sulla cima di mezzo, e una lampada da minatore in campo di colore argento.
La ricchezza del suo sottosuolo è un elemento importante che ha caratterizzato sin da epoche lontane la vita e lo sviluppo socio economico del paese, sulla cui attività mineraria si sono consolidate consuetudini e tradizioni fortemente legati alla dura vita del minatore.
Il comune di Oneta si estende nella parte superiore della Valle del Riso, dista da Bergamo 32 Km, ha una superficie di 18,26 Kmq pari a pertiche bergamasche 27.417 e una popolazione che alla data del 31.03.05 è di 721 abitanti, di cui 373 maschi e 348 femmine.
Lo stemma del Comune richiama la tradizione mineraria del paese: consiste infatti in tre monti di verde in campo azzurro con una croce che sorge sulla cima di mezzo, e una lampada da minatore in campo di colore argento.
La ricchezza del suo sottosuolo è un elemento importante che ha caratterizzato sin da epoche lontane la vita e lo sviluppo socio economico del paese, sulla cui attività mineraria si sono consolidate consuetudini e tradizioni fortemente legati alla dura vita del minatore.