Il Parco Archeominerario di San Silvestro
Ricostruzione dei pozzi etruschi
© Parco Archeominerario di San Silvestro (Photo: Illustrazione Ink Link (Firenze))
© Parco Archeominerario di San Silvestro (Photo: Illustrazione Ink Link (Firenze))
Le miniere etrusche erano profonde fino a 100 metri. Venivano scavate manualmente con il solo aiuto di mazzetta e picco da miniera.
Nel museo interno al parco è possibile ammirare questi strumenti, ritrovati all'interno dei pozzi.
Del materiale che veniva estratto, solo la parte migliore era portata in superficie, mentre gli scarti venivano utilizzati per riempire i vuoti formati nelle miniere, chiamati ripiena, rendendo le miniere stesse più sicure.
Gli insediamenti etruschi del campigliese rimasero attivi fino al II secolo a.C. Con l'arrivo dei Romani nel I secolo a.C. l'attività estrattiva fu interrotta a causa della presenza di ricche miniere in altre regioni dell'Impero Romano, come la Spagna, la Germania e la Britannia.
I Romani si dedicarono principalmente all'agricoltura e all'allevamento.
Nel museo interno al parco è possibile ammirare questi strumenti, ritrovati all'interno dei pozzi.
Del materiale che veniva estratto, solo la parte migliore era portata in superficie, mentre gli scarti venivano utilizzati per riempire i vuoti formati nelle miniere, chiamati ripiena, rendendo le miniere stesse più sicure.
Gli insediamenti etruschi del campigliese rimasero attivi fino al II secolo a.C. Con l'arrivo dei Romani nel I secolo a.C. l'attività estrattiva fu interrotta a causa della presenza di ricche miniere in altre regioni dell'Impero Romano, come la Spagna, la Germania e la Britannia.
I Romani si dedicarono principalmente all'agricoltura e all'allevamento.