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L’ISIA nelle Civiche Raccolte d’Arte di Monza

Salvatore Fancello, Lavori campestri
Salvatore Fancello, Lavori campestri
© Musei Civici di Monza
SALVATORE FANCELLO (Dorgali 1916-Bregu Rapit 1941)

Anche Salvatore Fancello, come Nivola, giunge all'ISIA di Monza dalla Sardegna nel 1930, dopo un viaggio in nave con l'amico Giovanni Pintori, durante il quale a soli 14 anni apprende di essere rimasto orfano. La sua esperienza monzese inizia dunque con uno stato d'animo triste, ma trova nell'amicizia fraterna dei due compagni sardi un motivo in più per impegnarsi e mostrare le sue capacità.

Il talento del giovane Fancello emerge immediatamente, ed è anche lo stesso Nivola a riconoscergli una superiorità rispetto agli altri studenti dicendo: "Io non so se Salvatore quando entrò a Monza già custodisse la chiave dell'ordine del proprio discorso", certo è che fin dai primi mesi di scuola, manifesta una felicità espressiva che lo differenzia dagli altri ragazzi. Nel 1934 si diploma come Capo d'Arte nella sezione Ceramica per la composizione e la lavorazione.

Franco R. Gambarelli scrive di lui: "Se si parla di ceramica all'ISIA, salta subito fuori un nome: Salvatore Fancello... ancor oggi rimango stupefatto di fronte alla sua arte dalle origini misteriose e di forte originalità... Zimelli (docente della scuola) aveva influenzato, più o meno, tutti quanti noi, ma diceva che, quando Fancello disegnava, egli stesso aveva solo da guardarlo e lasciarlo fare".
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