Oneta nel periodo pre-industriale
Giovani donne si fanno ritrarre prima del matrimonio. Foto del primo decennio 1900.
© Museo Etnografico di Oneta
© Museo Etnografico di Oneta
La condizione femminile
È un mondo difficile, quello dell'età preindustriale, per la donna e per l'uomo: incombeva costante la minaccia di malattie, guerre, carestie. I rivolgimenti economici schiacciavano le categorie più deboli; la chiesa teneva il monopolio dei valori morali della società e degli individui.
Le donne in queste vicende non avevano alcun ruolo: la terra, i capitali, il potere e il prestigio erano quasi interamente in mano maschile. Nell'antica società prevalentemente contadina di Oneta, la donna poteva trovare anche un suo spazio di lavoro dove occorrevano buone qualità professionali, come la tessitura dei panni, ma la sua attività non si basava sulla sua condizione professionale, quanto sul suo essere moglie e madre, il che comportava un enorme carico di lavoro.
Da questo quadro di grandi sacrifici sopportati dalle donne di Oneta scaturisce una figura femminile coraggiosa, una donna rassegnata al peso di numerose gravidanze e alle disgrazie di tanti figli perduti, sempre occupata nelle faccende domestiche e nel duro lavoro dei campi, circondata da quella povertà che legava la nostra gente con una solidarietà ignorata dal nostro mondo moderno.
La donna viene sollecitata al matrimonio dalla famiglia stessa per alleviare in fretta il peso di tante bocche da sfamare. Sposarsi premeva sia agli uomini sia alle donne, in quanto significava entrare nella comunità degli adulti; in un mondo fondato sul ruolo subordinato della donna, vivere fuori del matrimonio e della famiglia era quasi inconcepibile.
È un mondo difficile, quello dell'età preindustriale, per la donna e per l'uomo: incombeva costante la minaccia di malattie, guerre, carestie. I rivolgimenti economici schiacciavano le categorie più deboli; la chiesa teneva il monopolio dei valori morali della società e degli individui.
Le donne in queste vicende non avevano alcun ruolo: la terra, i capitali, il potere e il prestigio erano quasi interamente in mano maschile. Nell'antica società prevalentemente contadina di Oneta, la donna poteva trovare anche un suo spazio di lavoro dove occorrevano buone qualità professionali, come la tessitura dei panni, ma la sua attività non si basava sulla sua condizione professionale, quanto sul suo essere moglie e madre, il che comportava un enorme carico di lavoro.
Da questo quadro di grandi sacrifici sopportati dalle donne di Oneta scaturisce una figura femminile coraggiosa, una donna rassegnata al peso di numerose gravidanze e alle disgrazie di tanti figli perduti, sempre occupata nelle faccende domestiche e nel duro lavoro dei campi, circondata da quella povertà che legava la nostra gente con una solidarietà ignorata dal nostro mondo moderno.
La donna viene sollecitata al matrimonio dalla famiglia stessa per alleviare in fretta il peso di tante bocche da sfamare. Sposarsi premeva sia agli uomini sia alle donne, in quanto significava entrare nella comunità degli adulti; in un mondo fondato sul ruolo subordinato della donna, vivere fuori del matrimonio e della famiglia era quasi inconcepibile.