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Ritratti e autoritratti di artisti nelle civiche raccolte d’arte di Monza

Giuseppe Longhi, Ritratto di Andrea Appiani
Giuseppe Longhi, Ritratto di Andrea Appiani
© Musei Civici di Monza
In quest'opera il celebre incisore traspone a bulino un autoritratto del pittore Andrea Appiani, suo grande amico, col quale divise per un certo periodo l'abitazione e con il quale ebbe un ruolo da protagonista nella cultura figurativa milanese dell'epoca.

I loro nomi sono legati agli sviluppi dell'arte neoclassica nella Lombardia napoleonica, alla cui arte "ufficiale" hanno conferito una forte impronta personale.

G. Longhi si cimentò molto spesso nel ritratto ufficiale, i suoi ritratti delle personalità della corte napoleonica e della nobiltà milanese e lombarda erano molto richiesti. Dei suoi lavori piaceva l'indiscutibile abilità tecnica e la resa del sentimento che traspariva nella persona raffigurata, sempre caratterizzata da una serenità interiore che è il portato di uno spirito razionale e semplificatore.

La ritrattistica fu anche il mezzo per il Longhi di garantirsi una vita dignitosa, se non agiata. In questo caso, tuttavia, con il ritratto di Andrea Appiani, Longhi vuole rendere omaggio all'artista e soprattutto all'amico di una vita.
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