Memorie del Parco nel bicentenario della nascita
Rilievo della Cascina Monzina in territorio biassonese nel Parco Reale
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono
Nel Parco Reale. La Cascina Monzina. - Necropoli romana (fine del I sec.d.C. - IV sec. d.C.)
Nel corso di lavori agricoli all'interno del Parco Reale, nel 1883, fu rinvenuta una necropoli ad incinerazione, già danneggiata dalle radici degli alberi. I corredi funerari recuperati non furono tenuti distinti e in gran parte andarono perduti, come le monete che hanno contribuito a datare le sepolture.
Il gruppo umano che seppelliva alla Monzina i propri morti doveva risiedere non lontano. Ma non sappiamo esattamente dove. Erano forse appartenenti al gruppo celtico dei Modiciates. Si trattava di contadini, liberi e benestanti, con oggetti anche costosi nei corredi, ma fieri di indicare le loro attività agro-pastorali e artigianali, portando con sé nella tomba gli attrezzi in ferro: le cesoie per tosare le pecore, i coltelli, una cazzuola.
Questa necropoli romana rappresenta un ulteriore tassello che completa la rete degli insediamenti antichi a Nord di Milano, dimostrando l'importanza in età preromana e romana imperiale del territorio biassonese.
Queste millenarie presenze si dovranno completare idealmente con le successive testimonianze alto medievali, documentate dal testamento di Ansperto di Biassono della fine del IX secolo, che attestano l'esistenza di un importante antico borgo, recinto da fossato e chiuso da porte, del quale rimangono tracce evidenti nella planimetria dell'attuale centro abitato.
Nel corso di lavori agricoli all'interno del Parco Reale, nel 1883, fu rinvenuta una necropoli ad incinerazione, già danneggiata dalle radici degli alberi. I corredi funerari recuperati non furono tenuti distinti e in gran parte andarono perduti, come le monete che hanno contribuito a datare le sepolture.
Il gruppo umano che seppelliva alla Monzina i propri morti doveva risiedere non lontano. Ma non sappiamo esattamente dove. Erano forse appartenenti al gruppo celtico dei Modiciates. Si trattava di contadini, liberi e benestanti, con oggetti anche costosi nei corredi, ma fieri di indicare le loro attività agro-pastorali e artigianali, portando con sé nella tomba gli attrezzi in ferro: le cesoie per tosare le pecore, i coltelli, una cazzuola.
Questa necropoli romana rappresenta un ulteriore tassello che completa la rete degli insediamenti antichi a Nord di Milano, dimostrando l'importanza in età preromana e romana imperiale del territorio biassonese.
Queste millenarie presenze si dovranno completare idealmente con le successive testimonianze alto medievali, documentate dal testamento di Ansperto di Biassono della fine del IX secolo, che attestano l'esistenza di un importante antico borgo, recinto da fossato e chiuso da porte, del quale rimangono tracce evidenti nella planimetria dell'attuale centro abitato.