Memorie del Parco nel bicentenario della nascita
Biglietto di C. Aguilhon sul ritrovamento della necropoli della Monzina
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono
Una richiesta inascoltata
Nell'Archivio Storico del Comune di Monza è custodito un biglietto inviato il 24 Febbraio 1883 dallo storico Cesare Aguilhon al sindaco di Monza, avv. Leopoldo Carera, con cui lo informava dei ritrovamenti archeologici della Monzina e si augurava che i materiali potessero essere portati in Monza "ad ornamento del Museo in fieri".
In data 26 febbraio 1883 il sindaco Carera scrisse una lunga lettera al Comm. Cordero "Amministratore della Casa di S.M. il Re in Lombardia" chiedendo che " .. qualora la Real Casa fosse disposta a privarsi dei cimeli scoperti mandandoli a qualche museo, La pregherei voler tener presente che anche a Monza si sta ultimando un museo d'antichità comunale al quale già vennero donati delle lapidi.."
Immediata fu la risposta, datata da Milano il 3 marzo 1883.
"La lettera testè diretta dalla S.V.Ill. al Signor Comm. Cordero Direttore di quest'Amministrazione gli venne spedita a Torino dove attualmente si trova. Egli incarica ora il Sottoscritto di ringraziare la S.V. e di significarLe che prenderà nella maggior considerazione la di Lei proposta... F.to Il Primo Segretario"
I materiali rimasero per nove anni in Villa Reale poi, contrariamente alle aspettative, nel novembre del 1892 vennero donati dal Re al Museo Patrio di Archeologia di Milano: in seguito entrarono nelle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano.
Nell'Archivio Storico del Comune di Monza è custodito un biglietto inviato il 24 Febbraio 1883 dallo storico Cesare Aguilhon al sindaco di Monza, avv. Leopoldo Carera, con cui lo informava dei ritrovamenti archeologici della Monzina e si augurava che i materiali potessero essere portati in Monza "ad ornamento del Museo in fieri".
In data 26 febbraio 1883 il sindaco Carera scrisse una lunga lettera al Comm. Cordero "Amministratore della Casa di S.M. il Re in Lombardia" chiedendo che " .. qualora la Real Casa fosse disposta a privarsi dei cimeli scoperti mandandoli a qualche museo, La pregherei voler tener presente che anche a Monza si sta ultimando un museo d'antichità comunale al quale già vennero donati delle lapidi.."
Immediata fu la risposta, datata da Milano il 3 marzo 1883.
"La lettera testè diretta dalla S.V.Ill. al Signor Comm. Cordero Direttore di quest'Amministrazione gli venne spedita a Torino dove attualmente si trova. Egli incarica ora il Sottoscritto di ringraziare la S.V. e di significarLe che prenderà nella maggior considerazione la di Lei proposta... F.to Il Primo Segretario"
I materiali rimasero per nove anni in Villa Reale poi, contrariamente alle aspettative, nel novembre del 1892 vennero donati dal Re al Museo Patrio di Archeologia di Milano: in seguito entrarono nelle Civiche Raccolte Archeologiche di Milano.