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Pizzi, trine e lini: la dote della nonna

Ricami
Ricami
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono
LE TECNICHE

Molte sono sempre state le maniere per abbellire i tessuti, dalla tessitura usando fili di vari colori, all'applicazione di fregi in metalli nobili, in pietre dure o in perle.
La decorazione più diffusa rimane però, nella sua popolarità e preziosità al tempo stesso, quella eseguita con i fili di lino e di cotone.

Due sono fondamentalmente i tipi di lavoro: quelli eseguiti direttamente sopra la trama stessa del tessuto, come il ricamo ad ago; e quelli che sono essi stessi creazione di una trama, i pizzi, che possono decorare i bordi del tessuto o a questi venire applicati.
La varietà di ognuna di queste tecniche e il loro infinito combinarsi ha permesso la creazione di autentici gioielli, fatti di filo, di pazienza, di tempo e di buon gusto.

Pizzi, trine e merletti erano prodotti nel chiuso della casa dalle agili mani delle donne di famiglia. Costavano quindi poco denaro ed erano alla portata anche dei ceti economicamente più deboli. Non solo: la loro bellezza permetteva anche un reddito non indifferente vendendoli ai nobili e ai ricchi.

Ogni nazione ed ogni comunità hanno elaborato nei secoli innumerevoli tecniche di ricamo, spesso esclusive.

La Brianza non è stata da meno e conserva ancora oggi una nobile tradizione per la creazione di trine, merletti e pizzi, con innumerevoli tecniche.
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