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Le lucerne antiche

Lucerna bilychne, decorata con interno di conchiglia
Lucerna bilychne, decorata con interno di conchiglia
© Museo Civico "Carlo Verri" di Biassono (Photo: Leopoldo Pozzi)
Nelle sue ultime fasi, prima di un ritorno alla produzione artigianale e alla scomparsa dei messaggi figurativi (con semplici e rozze forme tipiche dell'altomedioevo e dell'età medievale), il potenziale propagandistico delle figurazioni sulle lucerne viene utilizzato dalla chiesa africana, che nel IV-V secolo proponeva una serie di immagini bibliche molto popolari, tutte relative alla fede nella provvidenza che giunge a premiare l'abbandono alla volontà divina, quando ogni speranza di salvezza è perduta.

La dimensione è tipicamente agostinana: si hanno i fanciulli nella fornace, il sacrificio di Isacco, Daniele e i leoni, fino alla figura del Cristo in gloria, che calpesta il drago tra i simboli dell'Apocalisse, o alla figura simbolica del pesce. E' una Bibbia dei poveri, con iconografie che ritroviamo anche nei mosaici delle chiese.

Tali prodotti delle officine africane che già dominavano i mercati con i prodotti ceramici da mensa, accanto a tipi con decorazioni non narrative o di diverso significato, invasero tutto il bacino del Mediterraneo e vennero ovunque imitati.

Sono questi gli ultimi messaggi portati dalle lucerne del mondo antico: a Biassono si ha un bellissimo esemplare, con la figura di Cristo, ed una rara matrice, proveniente certo dalla attuale Tunisia.
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